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La Roma resta piccola con le grandi, all'Olimpico fa tutto l'Atalanta
Se la gara con l’Atalanta doveva essere la prova generale in vista della sfida con il Manchester United, allora in casa Roma c’è ancora molto da lavorare a differenza di quanto detto da Fonseca nel post-partita. “Abbiamo giocato una buona partita, con personalità e abbiamo sofferto solo in contropiede, ma non è mai facile giocare contro l’Atalanta” ha detto il tecnico. Discorso giusto, ma solo in parte. Che la squadra di Gasperini, infatti, sia un avversario ostico non lo mette in dubbio nessuno, ma la personalità e la prestazione professata dall’allenatore portoghese, almeno nei numeri, non figura. L’episodio che ha fatto girare la partita è il rosso a Gosens. Come il rigore sbagliato di Tadic all’andata dei quarti di finale dell’Europa League, o il gol annullato, sempre al 10 dell’Ajax, nel match di ritorno: episodi che spostano l’inerzia della gara e il doppio giallo all’8 di Gasperini è stato lo spartiacque della partita di ieri. Fino a quel momento (70’) in campo c’era solo l’Atalanta. Lo dicono i tiri, 14 quelli bergamaschi (di cui 8 nello specchio), contro i 4 della Roma e nessuno tra i pali di Gollini. Anche nei passaggi chiave non c’è storia per Zapata e compagni (14-2), così come nei dribbling vinti (15-3), nelle intercettazioni (16-14) o nei palloni rubati (7-5). Solo nel possesso palla la Roma ha numeri migliori, ma la strategia di Gasperini non prevedeva il fraseggio, bensì colpire in ripartenza sfruttando gli spazi concessi dalla squadra giallorossa e che sistematicamente trovava. In superiorità numerica, poi, la squadra ha reagito trovando il pareggio, ma non ribaltando a pieno la sconfitta per evitare di peggiorare il dato che più di tutti viene imputato a Fonseca da quando è sulla panchina della Roma: ovvero i punti ottenuti negli scontri diretti. Quest’anno sono appena 4 su 30 totali, scaturiti da altrettanti pareggi. Nessuna vittoria dunque contro Atalanta, Inter, Milan, Juventus, Napoli e Lazio. Un problema che la Roma si trascina già dalla scorsa stagione dove i successi furono appena tre, ma con l'attenuante del primo anno di Fonseca in Italia. Ora quell'alibi è sparito e l'unico modo per oscurarlo è quello di andare avanti in Europa League. Di fronte c'è il Manchester United, una big, ma fino in Europa la Roma si è sempre trasformata.
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