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Dionisi: "Sembrava si andasse verso un pari. Berardi non è più capitano? Scelta condivisa"
Secondo ko consecutivo per il Sassuolo, sconfitto da Roma e Torino. Alessio Dionisi, tecnico dei neroverdi, ha analizzato in conferenza stampa la gara del Mapei Stadium e non solo. Ecco le sue parole: "Con Roma e Torino due partite diverse contro due avversari diversi. Abbiamo iniziato bene oggi, poi abbiamo forzato un po' di giocate per verticalizzare. Loro ti portano a fare questo e su questo abbiamo concesso le occasioni. Noi non abbiamo finalizzato e loro su questo hanno fatto le loro fortune. Peccato perché nel secondo tempo non abbiamo concesso, non abbiamo concesso, sembrava che la partita andasse verso un pari perché le difficoltà, create dalla qualità del Torino, le avevamo superate".
Pressione alta la chiave del match ma anche i due trequartisti vi hanno infastidito.
"Soprattutto sulle loro riconquiste. Noi giocavamo, perdevamo palla e ripartivano perché tra le linee avevano dei giocatori e su questo sono stati più bravi ma noi dobbiamo pensare a noi. Dobbiamo giocare sempre. Non tutte le partite nascono e finiscono allo stesso modo. Oggi, vuoi per meriti del Toro e per demeriti nostri, il primo tempo è andato su verticalizzazioni".
Berardi non è più capitano?
"E' una scelta condivisa con Domenico ma nulla di che, una cosa che non crea problemi a nessuno".
Qualche giocatore ha accusato poca lucidità? La formazione era la stessa di Roma.
"La fatica non credo, altrimenti non li avrei fatti giocare. Abbiamo avuto 5 giorni per prepararla. Siamo arrivati stanchi perché l'aggressione forte del Torino, ma lo sapevamo, non ci ha fatto uscire sempre giocando, abbiamo dovuto fare corse lunghe. Cerchiamo sempre di giocare, fino a quando l'abbiamo fatto siamo stati squadra, quando ci siamo allungati non abbiamo facilitato il compito dei nostri attaccanti".
Staffetta Raspadori-Scamacca?
"Nessuna scelta preventivata. Faccio la formazione in base a come stanno i giocatori. Giacomo aveva dato tanto ma fisicamente non era facile tenere tutta la partita. Veniva da un affaticamento ma non volevo protrarre, per non avere problemi in seguito, e poi era una partita molto fisica e Scamacca poteva darci una mano".
Pressione alta la chiave del match ma anche i due trequartisti vi hanno infastidito.
"Soprattutto sulle loro riconquiste. Noi giocavamo, perdevamo palla e ripartivano perché tra le linee avevano dei giocatori e su questo sono stati più bravi ma noi dobbiamo pensare a noi. Dobbiamo giocare sempre. Non tutte le partite nascono e finiscono allo stesso modo. Oggi, vuoi per meriti del Toro e per demeriti nostri, il primo tempo è andato su verticalizzazioni".
Berardi non è più capitano?
"E' una scelta condivisa con Domenico ma nulla di che, una cosa che non crea problemi a nessuno".
Qualche giocatore ha accusato poca lucidità? La formazione era la stessa di Roma.
"La fatica non credo, altrimenti non li avrei fatti giocare. Abbiamo avuto 5 giorni per prepararla. Siamo arrivati stanchi perché l'aggressione forte del Torino, ma lo sapevamo, non ci ha fatto uscire sempre giocando, abbiamo dovuto fare corse lunghe. Cerchiamo sempre di giocare, fino a quando l'abbiamo fatto siamo stati squadra, quando ci siamo allungati non abbiamo facilitato il compito dei nostri attaccanti".
Staffetta Raspadori-Scamacca?
"Nessuna scelta preventivata. Faccio la formazione in base a come stanno i giocatori. Giacomo aveva dato tanto ma fisicamente non era facile tenere tutta la partita. Veniva da un affaticamento ma non volevo protrarre, per non avere problemi in seguito, e poi era una partita molto fisica e Scamacca poteva darci una mano".
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