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TMW RADIO - Pochesci: "Crisi di talenti in Italia, dobbiamo tornare a insegnare ai ragazzi"TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Scialla
martedì 27 settembre 2022, 16:29Altre Notizie
di TMWRadio Redazione

TMW RADIO - Pochesci: "Crisi di talenti in Italia, dobbiamo tornare a insegnare ai ragazzi"

Ospiti: Pochesci:" Nel calcio italiano non si lavoro dal basso. Chi governa il calcio deve cambiare le regole. Non si possono prendere giocatori per motivi fiscali." Ghisoni:" Mancini fa quello può con quello che trova." Maracanà con Marco Piccari e Alessandro Sticozzi
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A parlare del settore giovanile in Italia a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è stato mister Sandro Pochesci.

Si parla tanto dei giovani italiani che devono avere più spazio nei club. Che ne pensa?
"C'è una profonda crisi di talenti in Italia, dovuta a molti errori. E' crollata proprio la base, dai settori giovanili. Quando non si lavora sotto, non si va ai Mondiali. Non si è più creato un grande 10 dai tempi di Totti. Una volta la palestra era la strada, oggi dovrebbero esserlo i centri sportivi ma oggi ci può andare solo l'élite. Ci insegna solo chi non capisce veramente di calcio. Chi gestisce il calcio non ha fatto niente. Dal 2017, anno del primo Mondiale mancato, non è successo nulla. Il Torino ha pochissimi italiani in rosa, è l'emblema del nostro momento. Dobbiamo tornare a guardare la base. Oggi manca insegnare i fondamentali ai ragazzi. Si devono lasciare liberi di esprimersi, invece oggi vengono subito ingabbiati in uno schema. E non si dà spazio alle proprie qualità".


Servono più educatori che allenatori, ha detto Viscidi:
"Il calcio purtroppo è una materia che più la fai, più diventi bravo. Oggi esistono tante figure dentro a uno spogliatoio e che hanno tolto la voglia ai ragazzi di divertirsi. Serve solo educare i comportamenti, devono tornare a far divertire questi giovani. A cambiare deve pensarci chi governa il calcio. Se vogliamo bene a questo Paese, dobbiamo dare le stesse opportunità ai nostri ragazzi e agli stranieri. Scalvini? Ce ne sono tanti nei campi di periferia che possono emergere come lui. Non posso pensare che vada bene non andare al Mondiale per due edizioni di fila".