Atalanta, serve cambiare rotta: cosa dicono i numeri dopo 10 giornate? Il confronto
A Udine un’Atalanta troppo bloccata per essere ignorata. I nerazzurri di Ivan Juric escono dalla sconfitta di sabato con il morale sotto i tacchi, alla quale la mancanza di grinta e serenità ha influenzato non poco l’andamento della squadra orobica. I dettagli si sono trasformati in vere e proprie crepe, dove la mancanza di finalizzazione è solo la punta di un grosso iceberg. L’Atalanta è la causa e al tempo stesso la soluzione a tutti i suoi problemi, a patto che giocatori e mister si ricompattino per risollevare la china.
Nel mezzo lo spettro della “parte destra” della classifica, oltre ai paragoni con le precedenti 10 giornate. Aspettando i risultati di Torino, Lazio e Sassuolo, l’Atalanta (oggi a 13 punti) rischierebbe di finire questa giornata tra il 10° e il 13° posto. Una Dea nella parte destra della classifica dopo 10 giornate non accadeva dal 2018/2019 con Gasperini, quando i nerazzurri erano al 14° posto con solo 12 punti causa la “crisi post Copenaghen” (preliminari d’Europa League ndr).
Dal 2016 ad oggi è il secondo peggior rendimento considerando i punti conquistati nelle prime 10 giornate. Scendendo fino al 2000 invece, si è fatto meglio in casa Atalanta anche nel 2015, 2013, 2012, 2011, 2008, 2007, 2006 e 2000. L’inizio non fa una stagione, ma per la Dea è necessario cambiare rotta.
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