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A scuola di Champions LeagueTUTTO mercato WEB
giovedì 19 settembre 2019, 00:17Serie A
di Andrea Losapio

A scuola di Champions League

Dal primo all'ultimo, da Simic a Barisic, avevano posto l'accento sull'esperienza. Perché poteva essere chiave in una partita come quella fra Dinamo Zagabria e Atalanta. Lo è stata per larghi tratti, soprattutto all'inizio. La partenza a razzo dei croati, preventivabile e probabilmente anche preventivata, ha colto di sorpresa i nerazzurri. Difficile capire qual è il problema: l'impatto con un Maksimir chiassoso, con l'urlo "Dinamo Dinamo" che risuonava molto più alto della musichetta di Champions League. Quella con un pallone che pesava, sembrava quasi medico, difficile da alzare.

SOLUZIONI TROPPO SEMPLICI - Alla fine della gara, in conferenza stampa, Gasperini ha difeso i propri giocatori, perché sarebbe troppo facile affermare che il problema fosse solamente mentale. Vorrebbe dire non avere bisogno di migliorarsi. Invece, da perfezionista qual è, incassa la batosta e cercherà di porre rimedio a un qualcosa di troppo brutto per essere vero, al quattro a zero senza giocare, soprattutto nel primo tempo. Serviva, forse, come Inter-Atalanta 7-1 di due anni e mezzo fa, quando poi la squadra infilò una sequela di grandi risultati.


RITMI TROPPO ALTI? Gasperini ha più volte detto che bisogna capire se è possibile proporre il suo calcio a questo livello. Però con il suo modo di giocare ha vinto contro Juventus e Inter. Ha distrutto l'Everton, ha fatto venire i brividi al Borussia Dortmund. Con il rispetto dovuto a una grande Dinamo, squadre con valori tecnici superiori a quelli croati. Qualcosa bisognava pagare, forse il pedaggio per la prima volta nella storia. Fra due settimane, però, sarà già decisiva contro lo Shakhtar, per non vedere svanire un grande sogno dopo due gare.