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Roma, il “pompiere” Fonseca contro l’euforia: ecco la strada per crescereTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 25 settembre 2019, 08:15Serie A
di Dario Marchetti

Roma, il “pompiere” Fonseca contro l’euforia: ecco la strada per crescere

La conferenza stampa di Fonseca alla vigilia della gara con l’Atalanta a molti può sembrare banale e piena di retorica, ma non è così. E' un avviso ai naviganti perché ci ha messo poco a capire la schizofrenia di una piazza che nel giro di un mese è passata dalla depressione di una stagione conclusa con la deromanizzazione all’entusiasmo di un calcio divertente e (per ora) vincente. L’ex Shakhtar, però, si trasforma in un pompiere e prova a spegnere l’euforia che sta contagiando Trigoria dopo soli tre successi consecutivi. “Sono contrario all’euforia, va lasciata solo dopo una finale vinta” ha detto ieri Fonseca. Il portoghese ha capito di aver fatto breccia nei giocatori, in società e anche tra il pubblico e non vuole frenare proprio adesso. D’altronde la storia recente della Roma impone cautela perché è ancora negli occhi di tutti come il club giallorosso abbia depauperato una semifinale di Champions League che sarebbe potuta essere il trampolino di lancio verso un cambiamento di mentalità.
MUTUO SOCCORSO - L’assist, però, non è stato colto. La passata stagione è stata fallimentare sotto tutti gli aspetti e Florenzi, sulla graticola, ci mette tutti: società, allenatore e calciatori. Con il Basaksehir, però, è tornato a parlare di mutuo soccorso, un termine caro all’ex diesse Sabatini. “E’ tornata la voglia di correre e fare quel km in più per il compagno” ha detto il capitano giallorosso e una prima dimostrazione è arrivata a Bologna con la vittoria nei secondi finali nonostante l’inferiorità numerica. Adesso arriva il difficile. Confermarsi è l’obiettivo e la strada la traccia prima Florenzi e poi Fonseca. Se il capitano della Roma vuole essere un esempio di umiltà, il tecnico alza l’asticella: “Non dobbiamo rilassarci un momento. Io, il mio staff e il club siamo impegnati per far sì che nessuno devi da questa strada, una strada che deve essere tracciata con umiltà e con molto lavoro”. Insomma, quella della Roma non è solo una rivoluzione tecnica e manageriale, ma totale, lanciata dal suo diesse Petrachi e che fa appello a due teoremi imprescindibili: senso di appartenenza e mutuo soccorso. La disgregazione dell’anno passato sembra un lontano ricordo, ma come detto da Fonseca: “La Roma non ha fatto ancora nulla”. Ecco, questo è senza dubbio il compito più complicato del tecnico: educare squadra e tifosi alla vittoria eliminando quel senso di appagamento che ha rovinato già troppe stagioni.