La FIFA ci prova: Infantino all'attacco di agenti e squadre satellite
Se la proposta passerà, potranno essere al massimo tre per parte: evidentemente, l'intenzione è quella di colpire le squadre satellite e le doppie proprietà nel mondo del calcio, magari fantasma. Una norma che, ove adottata anche a livello nazionale, risulterebbe molto più efficace del (debole) divieto di proprietà condivisa già presente per esempio in Italia.
Ancora più decisa la tagliola sul ruolo e i costi degli agenti. Sempre il NY Times citava il caso di Raiola, che per il quotidiano statunitense nel trasferimento di Pogba al Manchester United avrebbe ricevuto commissioni per 40 milioni dalle tre parti (Juve, inglesi e calciatore). Dovrebbe sceglierne una sola, e senza poter comunque strafare: commissione massima del 3% dell'ingaggio per chi assiste il calciatore o il club acquirente, del 10% del prezzo pagato per chi assiste il club che vende. Fatta la legge trovato l'inghippo? A livello globale, il sottobosco che la FIFA intende colpire sfocia spesso in comportamenti già oggi fuori legge, sui quali anche il massimo di trasparenza può incidere fino a un certo punto. Il colpo di forbici, però, è comunque molto deciso, verso la parte del calcio che evidentemente il massimo organismo calcistico mondiale giudica più a rischio per il futuro del pallone: gli agenti e soprattutto i super-agenti. Regolati anche su altri livelli, per esempio quello di una licenza che tornerà nuovamente necessaria. Anche qui, sarà opportuno prevedere accorgimenti pratici: la FIGC ha anticipato la FIFA, in Italia l'esame agenti è già tornato in vigore. Ha poco senso, ovviamente, se lo passano in 8 su 80.