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Che fine ha fatto lo Shakhtar campione d'Europa nel 2009?
Com'è cambiato lo Shakhtar negli ultimi dieci anni? Certamente molto ha influito il conflitto russo-ucraino del 2014, dove Rinat Akhmetov è entrato per una questione politica, perché alcuni dei suoi operai hanno manifestato in favore di una marcia della pace, diventato d'un tratto nemico del popolo. Una situazione grottesca che ha lambito anche Alejandro Gomez, perché lui allo Stadio Metalist ci aveva già giocato, nel 2013, dopo che era stato vicinissimo all'Atletico Madrid in estate, dopo il Catania. Da lì in poi è cambiato tutto, perché i migliori giocatori non arrivano più qui.
PYATOV L'UNICO SUPERSTITE - Nel 2008-09 gli ucraini vinsero, contro il Werder Brema, l'Europa League. L'unico rimasto è il sempreverde Pyatov, portiere che all'andata ha parato il rigore a Ilicic, sbagliato sul gol di Zapata, poi chiuso la saracinesca e mantenuto il risultato vivo fino alla fine del secondo tempo, momento in cui Solomon ha cambiato le sorti di quella (e questa) partita.
DA FERNANDINHO A WILLIAN - Il centrocampista brasiliano è diventato capitano del Manchester City, dopo sei stagioni di Skyblues, mentre Willian è anche lui in Premier League, al Chelsea. Dario Srna è passato anche dal Cagliari, dopo essere diventato bandiera dello Shakhtar, e ora è tornato a Kharkiv, diventando ambasciatore del club. Chygrynskiy è stato uno dei grandi casi di mercato, passato in un anno al Barcellona per 25 milioni di euro, ritornato in Ucraina dopo un anno per la metà dei soldi. Luiz Adriano è passato dal Milan, senza però lasciare un vero e proprio segno.
POI GLI ALTRI - Fin qui i pezzi grossi. Poi Razvan Rat, ritirato nel 2018 dopo West Ham e Poli Timisoara. Jadson, tra Cina e Corinthians, dove ha terminato la sua carriera. Ilsinho nel 2016 ha lasciato l'Ucraina per finire nella Major League Soccer, a Philadelphia. Kucer è finito al Karpaty, mentre Lewandowski - dopo tre anni al Sebastopol - ha salutato il calcio nel 2013, diventando poi tecnico dello Zaglebie Lublin nel 2017-18. Curiosità: quello Shakhtar vinse l'Europa League dopo essere stato eliminato dalla Champions, arrivando terzo nel girone.
Pyatov, Srna, Chygrynski, Kucer, Rat; Lewandowski, Fernandinho; Ilsinho, Willian, Jadson; Luiz Adriano
PYATOV L'UNICO SUPERSTITE - Nel 2008-09 gli ucraini vinsero, contro il Werder Brema, l'Europa League. L'unico rimasto è il sempreverde Pyatov, portiere che all'andata ha parato il rigore a Ilicic, sbagliato sul gol di Zapata, poi chiuso la saracinesca e mantenuto il risultato vivo fino alla fine del secondo tempo, momento in cui Solomon ha cambiato le sorti di quella (e questa) partita.
DA FERNANDINHO A WILLIAN - Il centrocampista brasiliano è diventato capitano del Manchester City, dopo sei stagioni di Skyblues, mentre Willian è anche lui in Premier League, al Chelsea. Dario Srna è passato anche dal Cagliari, dopo essere diventato bandiera dello Shakhtar, e ora è tornato a Kharkiv, diventando ambasciatore del club. Chygrynskiy è stato uno dei grandi casi di mercato, passato in un anno al Barcellona per 25 milioni di euro, ritornato in Ucraina dopo un anno per la metà dei soldi. Luiz Adriano è passato dal Milan, senza però lasciare un vero e proprio segno.
POI GLI ALTRI - Fin qui i pezzi grossi. Poi Razvan Rat, ritirato nel 2018 dopo West Ham e Poli Timisoara. Jadson, tra Cina e Corinthians, dove ha terminato la sua carriera. Ilsinho nel 2016 ha lasciato l'Ucraina per finire nella Major League Soccer, a Philadelphia. Kucer è finito al Karpaty, mentre Lewandowski - dopo tre anni al Sebastopol - ha salutato il calcio nel 2013, diventando poi tecnico dello Zaglebie Lublin nel 2017-18. Curiosità: quello Shakhtar vinse l'Europa League dopo essere stato eliminato dalla Champions, arrivando terzo nel girone.
Pyatov, Srna, Chygrynski, Kucer, Rat; Lewandowski, Fernandinho; Ilsinho, Willian, Jadson; Luiz Adriano
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