Via gli alibi: senza Europa la Lazio non ha più scuse
È innegabile che ci sia un minimo di delusione, sarebbe sbagliato e strano il contrario, ma c’è comunque tanta consapevolezza e convinzione che questo potrebbe essere l’anno buono per raggiungere la Champions. Quell'obiettivo che la Lazio insegue e sogna da anni, ma che per mille motivi non ha più raggiunto dal 2007 (nel 2015 venne eliminata dal Leverkusen ai preliminari).
Le prestazioni, la classifica e la prospettiva di dover pensare soltanto a un impegno a settimana impongono alla squadra biancoceleste di centralo senza se e senza ma. L’eliminazione dall’Europa League leva ogni tipo di alibi alla truppa di Inzaghi, che nella seconda parte di stagione avrà sempre una settimana di tempo per preparare tatticamente, fisicamente e mentalmente la gara successiva. Questo non può non essere un grande vantaggio anche sulle dirette concorrenti perché l’Atalanta e Napoli sono agli ottavi di Champions e la Roma è ai sedicesimi di Europa League. Sprecheranno energie su più fronti, mentre la Lazio le potrà concentrare soltanto sul campionato, oltre che in Coppa Italia quando sarà il momento. Andare avanti in Europa League avrebbe avuto i suoi vantaggi, anche per un fattore di prestigio e di crescita internazionale, ma ormai che l’epilogo è stato scritto occorre guardare con più fiducia possibile la seconda parte di stagione. “Dobbiamo guardare avanti e al campionato con le partite che verranno”, ha subito detto Inzaghi a caldo dopo la sconfitta col Rennes. Adesso che l’eliminazione è maturata aumenteranno le pressioni e le responsabilità, ma diminuiranno scuse e alibi perché non raggiungere il 3° o 4° posto - vista la situazione attuale - vorrebbe dire fallire completamente una stagione.