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Dalle stelle alla doppietta di Llorente: ad Anfield è 2-3, Simeone elimina il Liverpool
Liverpool-Atletico Madrid 2-3 dopo i tempi supplementari
L'Atletico Madrid soffre, forse non merita ma passa ai quarti di finale di Champions League con una doppietta di Marcos Llorente e un gol di Morata nei tempi suppementari. Due vittorie su due e avanti in Coppa. Se ce ne sarà ancora una, s'intende. Il primo tempo parte col pugilato dell'Atletico alle corde. Il primo jab, però, è di Simeone: tredici secondi, Diego Costa a lato di poco. Segno e segni di una partita non comune mentre Anfield, tutto esaurito al tempo della pandemia del Coronavirus, canta pulsante sotto la pioggia. Oblak è in serata da aureola, coi guantoni sembra parare anche le gocce d'acqua. Al quattordicesimo gela l'impianto britannico, tre minuti più tardi Felipe pietrifica tutti ma la testata su angolo di Koke dà solo l'illusione del gol. Il Liverpool è un tamburo, Simeone e i suoi alzano i guantoni e si chiudono. Destro, sinistro, montante, gancio. Alla fine, uno prende l'Atletico sul mento: cross di Oxlade-Chamberlain e testata di Wijnaldum, uomo delle gare pesanti, lasciato solo in area dalla difesa Colchoneros. E' 1-0 allo scadere del primo tempo, segno che tutto torna pari, tutto torna come all'inizio della rincorsa.
La ripresa parte con un assalto all'arma bianca del Liverpool, ospiti ancora alle corde. Oblak ha sembra le umane sembianze di un angelo coi guantoni per i madridisti e dove non arrivano le mani, può la traversa come sull'incornata di Robertson al 68'. Prima, ancora un gran salvataggio del numero tredici di Simeone. Salah e compagni però son dei martelli, dall'altra parte la falce dell'attacco dell'Atletico Madrid, Diego Costa, esce sostituita tra le imprecazioni. Il Cholo si copre ancor di più, sotto terra ma sempre pari. Dentro Llorente. Volente e nolente, la muraglia nera, per l'occasione, tiene. Dentro Milner per Oxlade-Chamberlain per Klopp, la musica resta la stessa. Mané ci prova con una rovesciata, Salah con un diagonale, Sané con un'altra rovesciata. Al 92', cross dalla trequarti e testa di Saul. Gol. Ma in fuorigioco. Gli Dei del calcio mandano la partita ai supplementari.
Si Senor. Così cantano ebbri di gioia i tifosi del Liverpool a Roberto Firmino che dopo tre minuti porta i Reds sul 2-0. Testa, palo, tap-in e gol. Sembra l'estasi ma è solo un'illusione. Dall'altra parte l'eroe è l'uomo che non t'aspetti, Marcos Llorente. Prima approfitta di un errore clamoroso di Adrian che rinvia male e regala il gol all'ex giocatore del Real Madrid. Poi è ancora Llorente, stavolta con merito e con un bel gol, a fare il 2-2. Destro dal limite, Simeone corre sotto la pioggia. Il suggello è il 3-2 di Morata allo scadere. Sono abbracci e gioia, come se non fosse Coronavirus, davanti alla Kop esaurita, con Anfield che comunque applaude gli eroi in rosso. Ma che non rivinceranno anche questa Champions, se ce ne sarà ancora una.
La ripresa parte con un assalto all'arma bianca del Liverpool, ospiti ancora alle corde. Oblak ha sembra le umane sembianze di un angelo coi guantoni per i madridisti e dove non arrivano le mani, può la traversa come sull'incornata di Robertson al 68'. Prima, ancora un gran salvataggio del numero tredici di Simeone. Salah e compagni però son dei martelli, dall'altra parte la falce dell'attacco dell'Atletico Madrid, Diego Costa, esce sostituita tra le imprecazioni. Il Cholo si copre ancor di più, sotto terra ma sempre pari. Dentro Llorente. Volente e nolente, la muraglia nera, per l'occasione, tiene. Dentro Milner per Oxlade-Chamberlain per Klopp, la musica resta la stessa. Mané ci prova con una rovesciata, Salah con un diagonale, Sané con un'altra rovesciata. Al 92', cross dalla trequarti e testa di Saul. Gol. Ma in fuorigioco. Gli Dei del calcio mandano la partita ai supplementari.
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