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Il problema oltre a Juventus-Napoli, ai campanili e al ko a tavolino che rischiano gli azzurri. Finora solo soluzioni tampone e il problema è esploso subito: serve una scelta drastica, non ci sono più date per i recuperiTUTTO mercato WEB
domenica 4 ottobre 2020, 08:31Editoriale
di Marco Conterio

Il problema oltre a Juventus-Napoli, ai campanili e al ko a tavolino che rischiano gli azzurri. Finora solo soluzioni tampone e il problema è esploso subito: serve una scelta drastica, non ci sono più date per i recuperi

Nato a Firenze il 5 maggio, è caporedattore e inviato di Tuttomercatoweb. In passato, speaker di Radio Sportiva e RMC Sport oltre che firma per Il Messaggero e per La Nazione
Il volto peggiore del calcio è quello dei campanili e dei mulini. Va dove ti porta il vento, il tuo maestrale s'intende. La giornata di ieri è la spremuta dell'interesse personale, della bandiera al cielo. Di chi grida la propria ragione e di nessuno che sventola soluzioni. Perché finora il calcio ha vissuto di toppe e di speranze, più che di progetti concreti. Discussioni lunghe sul piano A, B, primo, secondo e invece siamo già al caffè, al piano terra, nella cantina dell'"Andrà tutto Bene" già riposto nell'armadio dei ricordi. Ragioni e torti, Juventus-Napoli è il manifesto di una gestione sbagliata di quella che è stata la stagione 2020/2021 a livello internazionale. Perché l'oscurità della paura, dell'ignoto che ci aspetta, è uno strapiombo con mille echi e nessun fondo per adesso. Non c'è vaccino significa che per ora non c'è soluzione ma solo un palliativo per affrontare a testa alta e mascherina sul naso e sulla bocca il Covid-19.

Le ragioni di Juventus-Napoli La storia è intricata e andrà avanti a lungo, per la giornata e per quelle che saranno. Ognuno a sbandierare il proprio comunicato e ragioni e poi tecnicamente a dirimere la questione ci sarà la Federazione col Giudice Sportivo per decretare probabilmente la sconfitta azzurra a tavolino. Il protocollo studiato dalla Lega regge ma è l'ennesima toppa di un percorso fallace. La Lega ha confermato ufficialmente la gara in programma, e pure il Ministero della Salute ha spiegato che l'isolamento fiduciario non esclude la partita. Però siamo sempre ai cavilli, alle eccezioni. La Juventus ha seguito norme e percorso con il comunicato, la Lega ha semplicemente spiegato che la gara è in programma e da protocollo così sarà. Ma siamo sempre in regime di eccezionalità, di casi delicati.

Il problema è a monte Come in ogni questione. Non si è prevenuto ma sperato. Si è cercato una soluzione tampone, ironia della sorte maldestra. Tappi, toppe, sugli occhi e sulle orecchie, mentre il mondo crollava attorno. Il calcio è un'industria, giusto e lecito salvarla, perché la punta dell'iceberg sono un piccolo stuolo di milionari ma l'esercito dietro sono famiglie di albergatori, ristoratori, giornalisti, bigliettai, addetti alla sicurezza e chi più ne ha più ne metta e sfami. Sicché le resistenze del Ministro Spadafora di questa estate cozzavano con l'essenza stessa di uno sport che non è più solo tale ma che è un micro-macromondo attorno al quale gravitano troppi soldi, e tasse, e contributi, e famiglie, per considerarlo solo Cristiano Ronaldo che segna o Donnarumma che para.


I playoff e le date che mancano per i recuperi Servivano soluzioni diverse. Serviranno da subito soluzioni diverse e coraggiose. Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ci ha provato con i playoff la scorsa stagione ma la sensazione è che dal cassetto delle ipotesi riemergerà presto il piano. Un'occhiata al calendario della stagione 20-21: la gara tra Napoli e Juventus, tecnicamente, adesso potrebbe essere recuperata solo nella finestra tra il 23 dicembre e il 3 gennaio. Partendo dal presupposto che almeno una delle due arrivi in fondo a tutte le competizioni, dunque Serie A, Coppa Italia ed Europa, hanno in programma una partita ogni 3-4 giorni. La sosta delle nazionali è una finestra dove i club non possono giocare e mentre per Genoa-Torino, per esempio, recuperare non è difficile non giocando in Europa, per Juventus e Napoli è praticamente impossibile. Lo sarà una volta, questa, ma alla prossima non ci saranno di fatto più date disponibili se non quella finestra. A meno che non venga deciso di cancellare la Coppa Italia per recuperare date o che la UEFA non stabilisca che forse la Nations League potrebbe non essere prioritaria, considerato che il 2020 ci ha fatto saltare e rimandare anche l'Olimpiade.

La bolla Poi c'è 'la bolla', che è la soluzione trovata in America, per l'NBA. Non una panacea a ogni male perché ha avuto dei problemi soprattutto in fase iniziale. Però il concetto è chiaro, a patto che giocatori e club accettino l'isolamento totale da amici e familiari, magari rivedendo il calendario e giocando solo un girone e poi i play-off. Tutti in un'unica sede, nel caso Disneyworld a Orlando, Florida. Tutto off-limits. Tutto serrato, senza sosta, senza riprendere fiato. Tutto controllato e ovattato, con le finaliste, Lakers e Heat, al suo interno da mesi, con tutti i contro del caso. Per la Serie A come potrebbe funzionare? Difficile immaginarlo, l'unica possibilità potrebbe essere ridurlo a una regione che abbia numerosi impianti capaci di accogliere più gare di A contemporaneamente (Lombardia? Veneto?), ma questo vorrebbe dire fermare anche gli altri campionati. Sarebbe in ultima ratio, certo, ma sono piani da prevedere. O forse da attuare, considerando questa una stagione speciale e per il domani chissà. Non vivere alla giornata, schiavi del momento e degli interessi particolari. Perché Juventus-Napoli può essere l'ultima goccia del vaso o l'inizio di una valanga.