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Fuori dalla crisi nella sua Champions: a Lipsia il Liverpool vince 2-0. Con due errori shockTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
martedì 16 febbraio 2021, 22:51Serie A
di Marco Conterio

Fuori dalla crisi nella sua Champions: a Lipsia il Liverpool vince 2-0. Con due errori shock

RB Lipsia-Liverpool 0-2 al 90'
Dopo una sfida tra l'Hoffenheim del trentenne Julian Nagelsmann, Jurgen Klopp entrò nel suo ufficio per complimentarsi ma lo trovò davanti al pc. Chiuse il computer dell'imberbe allenatore e andarono insieme a bere una birra. Brinda il maestro, stasera, in casa dell'allievo. Finisce 2-0 per i Reds, un risultato frutto di un dominio tattico e tecnico, ma con le reti arrivate per due errori individuali da parte dei bibitari. Tutto arriva nella ripresa, dopo una prima frazione di scacchi, di riflessione, dove l'allievo ha studiato le sue mosse e dove il maestro ha provato a pensarne di nuove. Scacco, poi ancora e ancora. Ma mai scacco matto. Fino ai regali.

Scivoloni decisivi Upamecano, promesso sposo del Lipsia, sembra patire l'attenzione mediatica degli ultimi tempi. Eppure la pressione, una volta salutata ufficialmente la truppa, dovrebbe esser diminuita, invece il francesone è vittima delle tante scorribande dei Reds. Il primo pastrocchio però lo fa Sabitzer all'inizio della ripresa: i Reds, maestri del pressing manovrato, approfittano di un appoggio sbagliato del capitano dei bibitari. Salah, che in queste occasioni ha istinto e voracità, si fionda rapace sul pallone. Klostermann, unico tedesco in campo, scivola e l'egiziano è freddo davanti a Gulacsi. Il secondo errore è invece di Mukiele: il Lipsia prova a pressar alto ma contro tre frecce come quelle rosse, certi errori vengon pagati cari. Up & under che pare innocente di Jones, il francesone però slitta e stavolta è Mané a involarsi verso Gulacsi e a raddoppiare.


Reazione Champions Così la crisi pare superata. Nello sprofondo delle ultime giornate, dove Alisson pareva caduto dall'Olimpo dei grandi portieri, dove l'assenza di Van Dijk pareva più di un pesante rimpianto, il Liverpool reagisce. Lo fa da grande squadra, dominatrice, nel suo terreno di caccia preferito. Perché Klopp pare quasi aver suonato la resa in patria mentre la Champions è sempre stato il teatro preferito, sin dai tempi del 3-1 contro il 'gladbach. Sei volte sul trono d'Europa, l'ultima sotto i cieli assolati di Madrid contro il Tottenham. Stavolta pare l'inizio di qualcosa di diverso. Alisson che torna grande, i tre tenori d'attacco che guadagnano l'antica sintonia ma, soprattutto, una difesa che tiene. Nonostante l'emergenza, nonostante una coppia che è arrangiata ma che stavolta funziona, a differenza che col Leicester, tra l'esordiente in Champions Kabak e capitan Henderson. Sarà l'aria dell'Europa che conta. Prosit, Jurgen.