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Ilicic e la serata più brutta possibile. Un anno dopo la più bella di tutte
Un anno fa, era il 10 marzo del 2020, Josip Ilicic firmava la sua tela migliore. Come un grandissimo pittore aveva lasciato quattro pennellate nella notte di Valencia, la più strana che probabilmente vivrà nella sua carriera (e speriamo nella nostra vita) senza tifosi, con i cori fuori dal Mestalla, il grande inverno virulento che si parava davanti. Ilicic era diventato genio, Leonardo del pallone, prima di scendere negli inferi come Dante Alighieri nei lunghissimi mesi del Coronavirus.
Quella di stasera è stata la più brutta possibile. L'Atalanta in dieci, Ilicic senza mai toccare il pallone, eppure sostituito sullo 0-0.
Quella di stasera è stata la più brutta possibile. L'Atalanta in dieci, Ilicic senza mai toccare il pallone, eppure sostituito sullo 0-0.
Dopo pochissimo, con il giro del pallone, arriva il vantaggio con il tiro di destra di Mendy che va a finire all'angolino, senza lasciare grande speranza a Gollini. Ilicic ha avuto alti e bassi nell'ultimo periodo, straordinario contro il Milan, impalpabile contro il Real Madrid. Incredibile con la Roma, danzando sulla palla, praticamente invisibile in altre. A Valdebebas servirà anche il suo genio, un anno dopo, ancora in Spagna.
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