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Che fine ha fatto... Villanova, dall'Atalanta a nuovi orizzontiTUTTO mercato WEB
lunedì 29 marzo 2021, 08:45La Giovane Italia
di La Giovane Italia

Che fine ha fatto... Villanova, dall'Atalanta a nuovi orizzonti

La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro
Dodicesimo appuntamento della rubrica “Che fine ha fatto…”, un viaggio alla riscoperta dei talenti transitati dall'Almanacco de La Giovane Italia nell'anno che segna la sua decima edizione. Oggi il nostro ospite di giornata è Michele Villanova, attaccante classe 1993 cresciuto nel settore giovanile dell’Atalanta e presente nelle prime due edizioni del nostro Almanacco. Chi ci ricordava? “Il Principe” Enzo Francescoli.

Ciao Michele, ci racconteresti come sono stati i tuoi primi anni a Bergamo?
"La mia avventura nel settore giovanile nerazzurro inizia quando avevo 14 anni entrando a far parte dei Giovanissimi Nazionali con i quali ho vinto il campionato con mister Perico. Completo tutta la trafila delle giovanili svolgendo anche una settimana in ritiro con la prima squadra (all’epoca in Serie B). Purtroppo non è stata un’esperienza molto fortunata a causa di problemi fisici continui negli anni di Berretti".

In quel periodo hai avuto anche modo di fare la tua prima esperienza tra i professionisti…
"Sono statpo ceduto in prestito all’Aversa Normanna, società campana di Serie C. Ad Aversa ho trovato un ambiente molto caldo, in cui si sentiva veramente la vicinanza della tifoseria alla squadra. Calcisticamente è stata una bella esperienza perché mi ha permesso di andare a giocare in stadi importanti e altrettanto caldi come quelli di Messina, Cosenza e Foggia; tuttavia era davvero tanta la pressione che si avvertiva su un ragazzo alla prima esperienza tra i grandi.  La stagione purtroppo si concluse con la retrocessione ai playout contro il Tuttocuoio, ma nonostante tutto ho raccolto 14 presenze, togliendomi anche la soddisfazione di andare a segno".

Cosa è successo dopo il tuo rientro a Bergamo?
"Ho risolto il mio contratto con l’Atalanta e nel frattempo ho avuto modo di allenarmi con Pordenone e Sacilese, con la quale ho disputato il campionato di Serie D prima di passare nel mercato invernale a Mestre. Dopo un’esperienza a Legnago la stagione successiva, mi sono trasferito alla Caronnese con la quale sono rimasto per due stagioni. A Caronno ho vissuto le stagioni migliori della mia carriera a livello realizzativo e di prestazioni. Infine, ho concluso il giro tra i dilettanti lo scorso anno alla Virtus CiseranoBergamo".


Come sta andando questa annata?
"La mia stagione è iniziata nuovamente tra i professionisti, tesserato con il Piacenza in Lega Pro con la cui maglia sono sceso in campo tre volte prima di rescindere il contratto a gennaio e trasferirmi all’Arzignano Valchiampo in Serie D. Da loro son stato trattato bene fin da subito: ero reduce da alcuni problemi legati anche al Covid per cui ho dovuto svolgere un mini ritiro prima di essere aggregato alla squadra. Finalmente son riuscito a rientrare in campo e tornare al gol (andato a segno per la seconda volta nello scorso turno contro l’Union Feltre ndr).".

Hai portato avanti un percorso di studi parallelo al campo?
"Nel corso degli anni ho sviluppato un grande interesse verso l’ambito della nutrizione così mi son iscritto in università per approfondire il tema. Quest’anno invece mi sono iscritto alla laurea magistrale in “Nutrizione Umana”, argomento molto affine ad un altro progetto che sto portando avanti. Parallelamente con altri due soci abbiamo dato vita a WellB, una linea di integratori che abbiamo deciso di proporre maggiormente tra le palestre ma deciso di approfondire in ambito universitario l’ambito della nutrizione, che stavano iniziando ad avere un discreto seguito. Tuttavia la situazione Covid ha penalizzato nettamente la nostra crescita".

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro nei prossimi 5/10 anni?
"Credo porterò avanti questa doppia carriera. Continuare a giocare e contemporaneamente poter ampliare il discorso legato alla nutrizione, magari creandomi un percorso anche da nutrizionista".