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La notte di Immobile e Morata, i preferiti dei commissari tecnici nonostante le critiche
C'è una sottile linea azzurra, e rossa, che divide l'opinione dalla realtà. Ciro Immobile e Alvaro Morata sono al centro del dibattito in Italia e in Spagna. Non sono i numeri nove di cui queste Nazionali avrebbero bisogno. Manca un gran cannoniere, una Scarpa d'Oro o una maglia della Juventus non posson far primavera, si dirà. La critica è sentita e pure feroce. I centravanti sono sul banco degli imputati ma a far da avvocati difensori ci pensano i commissari tecnici. Non solo con le parole ma proprio con le scelte, con decisioni prese, ribadite. Ciro e Alvaro titolari nonostante le burrasche d'inchiostro e quando a pararsi davanti a loro in barriera è anche l'avversario, forse serve davvero capire dove sia il confine tra opinione e realtà.
Le parole di ieri di Leonardo Bonucci su Morata suonano chiare. "Non capisco perché venga criticato, è tra i migliori al mondo". E dall'altra parte c'è Roberto Mancini, che chiama e chiede una scintilla. Quella fiamma che s'accende d'improvviso e che può risultar fatidica. "I migliori si svegliano e spesso decidono i grandi tornei", Mancio dixit. Lo score non è certo impietoso, anzi, però la vivida sensazione che Immobile e Morata non abbiano mai avuto lo status di uomini dei sogni, e che mai lo avranno, è quanto mai concreta in questo Europeo. Immobile ha detto una vera verità, nelle scorse conferenze stampa. "Questo Euro 2020 mi servirà per togliermi il peso degli errori dalle spalle". E non solo. Immobile, come Morata dall'altra parte, è sempre apparso come ul gran condottiero che però non è mai riuscito a varcare il Rubicone della carriera.
Stanotte può esser la notte giusta per entrambi. Italia e Spagna, se contiamo anche Andrea Belotti e Gerard Moreno, hanno due attacchi che non sono i reparti più stellari delle armate. Il centrocampo è pure il centro di gravità delle fortune, finora, di entrambe le Nazionali. La difesa azzurra ha tenuto, quella iberica ha ballato a tratti, ma la sensazione è che la Piazza della Vittoria sia lì, al centro, in mezzo, dove tutto passa e tutto scorre. A meno che davanti non arrivi quel lampo. Quella scintilla. Immobile e Morata hanno le capacità, le qualità e la voglia matta di accendersi. Di fare il salto definitivo, stasera. Anche se l'auspicio è che il maestrale soffi solo in una direzione.
Le parole di ieri di Leonardo Bonucci su Morata suonano chiare. "Non capisco perché venga criticato, è tra i migliori al mondo". E dall'altra parte c'è Roberto Mancini, che chiama e chiede una scintilla. Quella fiamma che s'accende d'improvviso e che può risultar fatidica. "I migliori si svegliano e spesso decidono i grandi tornei", Mancio dixit. Lo score non è certo impietoso, anzi, però la vivida sensazione che Immobile e Morata non abbiano mai avuto lo status di uomini dei sogni, e che mai lo avranno, è quanto mai concreta in questo Europeo. Immobile ha detto una vera verità, nelle scorse conferenze stampa. "Questo Euro 2020 mi servirà per togliermi il peso degli errori dalle spalle". E non solo. Immobile, come Morata dall'altra parte, è sempre apparso come ul gran condottiero che però non è mai riuscito a varcare il Rubicone della carriera.
Stanotte può esser la notte giusta per entrambi. Italia e Spagna, se contiamo anche Andrea Belotti e Gerard Moreno, hanno due attacchi che non sono i reparti più stellari delle armate. Il centrocampo è pure il centro di gravità delle fortune, finora, di entrambe le Nazionali. La difesa azzurra ha tenuto, quella iberica ha ballato a tratti, ma la sensazione è che la Piazza della Vittoria sia lì, al centro, in mezzo, dove tutto passa e tutto scorre. A meno che davanti non arrivi quel lampo. Quella scintilla. Immobile e Morata hanno le capacità, le qualità e la voglia matta di accendersi. Di fare il salto definitivo, stasera. Anche se l'auspicio è che il maestrale soffi solo in una direzione.
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