Le pagelle della Juventus - Bernardeschi, che show! Rabiot e Alex Sandro, due delusioni

Szczesny 7 Per gran parte della partita avrebbe tempo per fare sia l'albero che il presepe. Poi Joao Pedro conclude di testa all'improvviso e lui vola anche sopra il puntale. Freddissimo nel gelo torinese.

Cuadrado 6.5 Titolare a sorpresa della serata dello Stadium, ha la stessa carica di chi lancia il trenino per Capodanno. Inesauribile motorino, le sfide nell'uno contro uno con Dalbert ubriacano il brasiliano e lasciano il colombiano col dribbling servito su un calice d'argento.

Bonucci 6.5 La marcatura su Joao Pedro ricorda molto quella degli arcigni inglesi degli anni settanta: colpi duri, pressing costante e asfissiante. Lo perde nella ripresa però e serve un super Szczesny.

De Ligt 6.5 In mezzo ai due fuochi, le dichiarazioni di Raiola e quelle di Arrivabene, l'olandesone con la faccia e la carta d'identità da ragazzo gioca un'altra partita da leader. Dalle sue girano tutti alla larga.

Alex Sandro 5 Se c'è un pertugio che il Cagliari prova a sfruttare è tutto dalle sue parti. Bellanova lo buca continuamente, lui sbaglia in entrambe le fasi senza alcuna lucidità. In crisi.

Bernardeschi 7.5 La sua storia di rinascita è un piccolo romanzo calcistico. Quando frena, sterza e crossa per Kean tra tre uomini, sembra un ballerino da prima della Scala. Poi il gol, un anno e mezzo dopo: una liberazione. (dall'88' De Sciglio sv)

Bentancur 6 Mentre alcuni degli uruguaiani di casa Cagliari passano notti agitate, lui combina ben poco per accendere la sua. Troppo timido negli ultimi trenta metri ma è tutt'altro che una novità. Quanto meno interdice con sostanza.

Arthur 6.5 Gaston Pereiro lo insegue come fanno i bambini coi regali di Natale: una marcatura asfissiante, finché il pacco non viene aperto. Lui però stringe il fiocco e scappa via, rifinendo gioco, anche se cala nella ripresa. La gara dell'inversione a U della storia alla Juventus? (dall'83' Locatelli sv)

Rabiot 5 La più classica delle storie dei doni natalizi: speri, aspetti, ti illudi credi e immagini altro. Invece c'è un deludente bagnoschiuma francese che lascia pure i capelli crespi. (dal 46' McKennie 6 Soffre il gelo dello Stadium ma non c'è da biasimarlo, con la temperatura sotto lo zero: più tacchi che tocchi ma almeno riaccende la corsia di sinistra)

Morata 6 Fatica a riempire l'area, ha bisogno di una spalla forte e quando va Kean a galleggiare tra le onde avversarie, allora la Juventus cambia rotta. Il sacrificio paga, anche se per il salto di qualità serve un altro tipo di 9. (dall'88' Kaio Jorge sv)

Kean 7 Più che il gol di testa sulla frecciata di Bernardeschi, perché l'importante nella vita è esserci, la fotografia della gara di Kean è una scivolata in rincorsa su Bellanova al trentesimo. Si prende la standing ovation dell'esigente Bonucci prima di quella dello Stadium per la rete. (dal 72' Kulusevski 6.5 La prima accelerata impatta sulla difesa. La seconda è a tutto gas, apertura per Bernardeschi e gol dell'azzurro)

Massimiliano Allegri 7 La Juventus del primo tempo è un motore ben oliato: non perde la testa e cresce fino a segnare. Nel secondo tempo s'inceppa così s'aggrappa alle giocate dei singoli. Bravo a dar fiducia a chi l'aveva persa: Bernardeschi è una sua creatura. E poi continua a non prender gol.