Perché quest'anno l'Atalanta deve lottare per un trofeo

Cinque stagioni al top, probabilmente sei. Perché l'Atalanta di Gian Piero Gasperini, negli ultimi anni, ha battuto ogni record della sua storia. Dal miglior piazzamento (tre volte terzo, prima era un quinto posto nel secondo dopoguerra) ai gol fatti. Dai punti al fatturato. Cosa manca per far sì che una già straordinaria striscia diventi - quasi - irripetibile? Un trofeo, un vessillo che Gasp non ha mai alzato nella sua carriera. Ogni anno che passa diventa sempre più difficile e questo non fa eccezione. Perché il modo di giocare è studiato dagli avversari che, soprattutto a Bergamo, si chiudono in difesa e provano il contropiede, quando possibile.

Tanti investimenti
Nella passata annata, al netto della cessione di Romero al Tottenham, l'Atalanta ha provato ad alzare il livello. Con Musso, pagato 20 milioni, per la porta, netta richiesta da parte di Gasperini dopo il solito dualismo fra Gollini e Sportiello. Non è un caso se all'ultima ha giocato l'ex Fiorentina, perché Musso - straordinario fra i pali - in uscita ha qualche pecca. E considerando che spesso c'è uno contro uno dell'attaccante, proprio per il metodo di gioco molto offensivo dei bergamaschi, Musso forse non è il migliore interprete del ruolo. Poi è arrivato Demiral, totale 31 milioni, ma anche Koopmeiners o Lovato, infine Zappacosta per l'infortunio di Hateboer.

Mai una rosa così profonda
Così possono bastare i due passi falsi fra Roma e Genoa per ridimensionare una squadra che arriva costantemente intorno agli 80 punti? Quasi certamente lo Scudetto, visto quel che sta facendo l'Inter, non sarà un possibile obiettivo. La Coppa Italia lo è ogni stagione, mentre l'Europa League è alla portata, visto le partite - sprecate - contro United e Villarreal, le formazioni che l'anno scorso sono arrivate in finale. A patto che nel momento topico non venga meno la fiducia, vista in tutti i questi anni durante il campionato, ma non nelle finali.