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Miccoli sulla Coppa Italia senza club di C: "Si dovrebbe osare e seguire il modello inglese"
81 gol in 179 partite: nella storia del Palermo, nessuno ha segnato quanto Fabrizio Miccoli. Il Romario del Salento, legato in maniera indissolubile ai colori rosanero, è il primo protagonista di Voci Ilustri, la rubrica in collaborazione tra tuttoc.com ed Eleven Sports che ci accompagnerà nei playoff. Si parte, appunto, dal Palermo che sfiderà il Teramo nel primo turno. E da Miccoli, che in Sicilia è stato protagonista su ben altri palcoscenici: “Vedere il Palermo in questa categoria è molto molto difficile, dopo quello che ho vissuto in Serie A e per i ricordi che ho di questa città, di questa squadra. Vederlo in C è difficile”.
I rosanero arrivano ai playoff dopo una stagione non sempre esaltante, cosa ti aspetti adesso?
“Mi auguro che diano il massimo per cercare di vincerli, comunque nei playoff può succedere di tutto e hanno la possibilità di provarci. Il mio augurio è che fino all’ultimo secondo possano dare il massimo per raggiungere l’obiettivo”.
Tra le note liete c’è sicuramente Lorenzo Lucca.
“È un gran bel giocatore, l’ho visto diverse volte e ha caratteristiche importanti, per poter ambire in alto. Gli auguro di poterci arrivare col Palermo, ma lui mi piace tanto e può fare davvero molto”.
Alla Dinamo Tirana con Moriero la tua prima esperienza in panchina. Ti immagini un giorno su quella rosanero?
“È stata la mia prima esperienza, Moriero mi ha chiamato con lui e io volevo vedere i settori giovanili che ci sono in Albania. Ho provato a fare questa esperienza, mi sono trovato molto bene, forse perché abbiamo un rapporto fraterno, che va oltre quello di allenatore-collaboratore. Poi, mai dire mai. Vedermi un giorno sulla panchina del Palermo con lui sarebbe un sogno, parlo ovviamente per me a livello personale. Perché no, tutto può succedere nel calcio e me lo auguro sinceramente”.
La riforma della Coppa Italia, senza club di C, ti piace?
“Da una parte diminuiscono le partite: forse ultimamente si gioca troppo e questa è una cosa positiva. Dall’altra però non vedere più squadre di Lega Pro confrontarsi con grandi club e grandi realtà dispiace. Abbiamo visto che una squadra di C può arrivare in semifinale o ai quarti: in Inghilterra succede spesso che una squadra di quarta serie, giocando in casa, batte i grandi colossi. Non è una cosa positiva togliere questa possibilità: secondo me si potrebbe osare un po’ e seguire l’esempio inglese. Sarebbe il massimo”.
I rosanero arrivano ai playoff dopo una stagione non sempre esaltante, cosa ti aspetti adesso?
“Mi auguro che diano il massimo per cercare di vincerli, comunque nei playoff può succedere di tutto e hanno la possibilità di provarci. Il mio augurio è che fino all’ultimo secondo possano dare il massimo per raggiungere l’obiettivo”.
Tra le note liete c’è sicuramente Lorenzo Lucca.
“È un gran bel giocatore, l’ho visto diverse volte e ha caratteristiche importanti, per poter ambire in alto. Gli auguro di poterci arrivare col Palermo, ma lui mi piace tanto e può fare davvero molto”.
Alla Dinamo Tirana con Moriero la tua prima esperienza in panchina. Ti immagini un giorno su quella rosanero?
“È stata la mia prima esperienza, Moriero mi ha chiamato con lui e io volevo vedere i settori giovanili che ci sono in Albania. Ho provato a fare questa esperienza, mi sono trovato molto bene, forse perché abbiamo un rapporto fraterno, che va oltre quello di allenatore-collaboratore. Poi, mai dire mai. Vedermi un giorno sulla panchina del Palermo con lui sarebbe un sogno, parlo ovviamente per me a livello personale. Perché no, tutto può succedere nel calcio e me lo auguro sinceramente”.
La riforma della Coppa Italia, senza club di C, ti piace?
“Da una parte diminuiscono le partite: forse ultimamente si gioca troppo e questa è una cosa positiva. Dall’altra però non vedere più squadre di Lega Pro confrontarsi con grandi club e grandi realtà dispiace. Abbiamo visto che una squadra di C può arrivare in semifinale o ai quarti: in Inghilterra succede spesso che una squadra di quarta serie, giocando in casa, batte i grandi colossi. Non è una cosa positiva togliere questa possibilità: secondo me si potrebbe osare un po’ e seguire l’esempio inglese. Sarebbe il massimo”.
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