TUTTO mercato WEB
esclusiva
Reggiana, Alvini: "Ridisegnare un calcio migliore: evitiamo gli interessi di bottega"
Educato ma diretto, senza peli sulla lingua: da sempre così il tecnico della Reggiana Massimiliano Alvini. Che ha guidato la squadra fino al secondo posto della classifica del Girone B di Serie C, ma oggi si trova ora a non dover parlare di calcio, bensì di quello che sta succedendo nel mondo.
I microfoni di TuttoMercatoWeb.com lo hanno contattato.
Uno dei più difficili momenti della storia attuale. Stando solo sul calcio, come è il lavoro di un mister in queste circostanze?
“L'unico pensiero va al forte desiderio di limitare il contagio, siamo di fronte a un avversario invisibile, subdolo e cattivo, serve solo unità di intenti. A questo aspetto mentale si affianca quello tecnico: inizialmente, per le prime due settimane, avevamo dato programmi individuali sperando che la situazione avesse una piega diversa, ora abbiamo allentato perché si deve soprattutto lavorare sulla testa, sullo stato mentale”.
Proprio per questo aspetto, se mai ci sarà una ripresa, come sarà?
“Tornare a giocare vorrebbe dire aver limitato il contagio, e questo sarebbe positivo. Ma io scenderò in campo solo quando lo diranno le autorità competenti, altrimenti non rinizieremo. Mi infastidisce vedere persone che sono invece ossessionate da questo, che vogliono per forza andare in campo nonostante le indicazioni di chi ha competenze maggiori: è da insensibili”.
Il problema nasce però dai soldi che il calcio muove, inutile negarlo.
“Dopo questo periodo, ci sarà un nuova economia, e il calcio ne risentirà: si deve pensare a ridisegnare un calcio migliore come fanno Gravina e Ghirelli, no agli interessi di bottega. Tutti ne usciremo diversi, cerchiamo di cogliere l'opportunità che, nella disgrazia, ci è stata data”.
Si dibatte molto circa i tagli di stipendi nel calcio. Non sarebbe deleterio per la C?
“Quando ripartiremo, come ho detto, sarà tutto diverso, e la mia preoccupazione non è tanto alle leghe professionistiche, quando alla Serie D e ai settori giovanili, perché sono le situazioni maggiormente a rischio. E' fondamentale pensare prima a loro, se si perde, come stimato, il 30 o addirittura il 40% di questa attività di base peggiora anche il tessuto sociale, si rischia il dissesto”.
Ma torniamo alla C e proviamo a chiudere con il calcio giocato: un percorso strepitoso quello della Reggiana.
“Si, se dobbiamo guardare a questo sono soddisfatto di quanto abbiamo raggiunto, e dispiace aver interrotto un percorso così, anche se il dispiacere arriva maggiormente perché è una pandemia la causa, una cosa che lascerà tante scorie, tracce profonde dentro ognuno di noi. Pensiamo a battere questo virus, è una gara che giochiamo tutto insieme, ce la dobbiamo fare”.
I microfoni di TuttoMercatoWeb.com lo hanno contattato.
Uno dei più difficili momenti della storia attuale. Stando solo sul calcio, come è il lavoro di un mister in queste circostanze?
“L'unico pensiero va al forte desiderio di limitare il contagio, siamo di fronte a un avversario invisibile, subdolo e cattivo, serve solo unità di intenti. A questo aspetto mentale si affianca quello tecnico: inizialmente, per le prime due settimane, avevamo dato programmi individuali sperando che la situazione avesse una piega diversa, ora abbiamo allentato perché si deve soprattutto lavorare sulla testa, sullo stato mentale”.
Proprio per questo aspetto, se mai ci sarà una ripresa, come sarà?
“Tornare a giocare vorrebbe dire aver limitato il contagio, e questo sarebbe positivo. Ma io scenderò in campo solo quando lo diranno le autorità competenti, altrimenti non rinizieremo. Mi infastidisce vedere persone che sono invece ossessionate da questo, che vogliono per forza andare in campo nonostante le indicazioni di chi ha competenze maggiori: è da insensibili”.
Il problema nasce però dai soldi che il calcio muove, inutile negarlo.
“Dopo questo periodo, ci sarà un nuova economia, e il calcio ne risentirà: si deve pensare a ridisegnare un calcio migliore come fanno Gravina e Ghirelli, no agli interessi di bottega. Tutti ne usciremo diversi, cerchiamo di cogliere l'opportunità che, nella disgrazia, ci è stata data”.
Si dibatte molto circa i tagli di stipendi nel calcio. Non sarebbe deleterio per la C?
“Quando ripartiremo, come ho detto, sarà tutto diverso, e la mia preoccupazione non è tanto alle leghe professionistiche, quando alla Serie D e ai settori giovanili, perché sono le situazioni maggiormente a rischio. E' fondamentale pensare prima a loro, se si perde, come stimato, il 30 o addirittura il 40% di questa attività di base peggiora anche il tessuto sociale, si rischia il dissesto”.
Ma torniamo alla C e proviamo a chiudere con il calcio giocato: un percorso strepitoso quello della Reggiana.
“Si, se dobbiamo guardare a questo sono soddisfatto di quanto abbiamo raggiunto, e dispiace aver interrotto un percorso così, anche se il dispiacere arriva maggiormente perché è una pandemia la causa, una cosa che lascerà tante scorie, tracce profonde dentro ognuno di noi. Pensiamo a battere questo virus, è una gara che giochiamo tutto insieme, ce la dobbiamo fare”.
Articoli correlati
Altre notizie
Ultime dai canali
milanTOP NEWS del 23 aprile - Il Milan sprofonda, il rave party di San Siro, il nuovo tecnico del Milan
juventusStagione 2024-25: Juventus in 5 competizioni
milanZazzaroni: "Ho ancora negli occhi il volto di Pioli che sembrava si chiedesse cosa ci faccio ancora qui? Con quale spirito potrà aver preparato la partita?"
milanMN - Ielpo dà il suo voto ai cinque anni di Pioli al Milan
juventusAlex Sandro vicinissimo a raggiungere Nedved
milanTMW Radio - Ponciroli: "Quando sono uscite le indiscrezioni su Leao centravanti mi è sembrata la mossa della disperazione e per me è un errore gravissimo"
interInter-Torino si gioca domenica a pranzo, tutte le voci del post Scudetto: le top news del 23 aprile
cagliariZola: "Il settore giovanile forma i giocatori, la Serie C è lo step successivo per crescere"
Primo piano