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Gautieri: "Onorato di aver vestito i colori dell'Avellino. Maniero il mio rimpianto"
A venti giorni di distanza dall'eliminazione del suo Avellino dai playoff di Serie C per mano del Foggia, torna a parlare Carmine Gautieri. Il tecnico che saluterà il club irpino al termine della stagione ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.
Mister, torniamo al match col Foggia. Cosa si sente di dire a mente fredda?
"È stata una partita incredibile, straordinaria per quello che la mia squadra è stata in grado di fare. Abbiamo avuto più volte il pallone per il 2-0 senza, però, riuscire a concretizzare. Poi su due errori, probabilmente gli unici della gara, sono arrivati i gol del Foggia. Sinceramente penso che la mia squadra meritasse il passaggio del turno".
Purtroppo dopo quella gara l'attenzione è finita tutta su fatti che niente hanno a che vedere con il calcio. Uno su tutti l'aggressione a Micovschi.
"Mi dispiace veramente tanto per quello che è successo. Personalmente posso dire, però, che io ad Avellino ho vissuto 4 mesi stupendi, sia grazie alla società che ha messo me e il mio staff nelle migliori condizioni per lavorare, sia grazie alla città, piena di tifosi passionali e corretti. Quello che ci tengo a dire è che non si deve assolutamente generalizzare: Avellino è una piazza stupenda, nella quale sono onorato di aver lavorato".
Un rapporto, il suo, durato quattro mesi. Rimpianti?
"In termini di scelte rifarei tutto quello che ho fatto. Al tempo stesso, però, avrei voluto giocarmi quest'occasione con la rosa al completo. Quando sono arrivato c'erano più di dieci giocatori indisponibi per infortunio o positività al Covid-19. Non ho mai avuto, ad esempio, Riccardo Maniero al 100%, così come Di Gaudio è stato a lungo assente. Quando sono stati disponibili si è subito vista la loro importanza e quanto sarebbero stati utili nel percorso della squadra".
Allargando lo sguardo al finale di stagione in Serie C nel suo complesso, chi vede favorito per la promozione fra le quattro società ancora in corsa?
"Prima di tutto credo che siano arrivate in semifinale le quattro compagini che maggiormente hanno meritato questo traguardo. Padova e Feralpisalò sono formazioni con un alto livello qualitativo, mentre il Catanzaro è probabilmente la formazione più solida delle quattro. Il Palermo nelle rimonte contro Triestina ed Entella ha dimostrato anche un grande carattere oltre che le qualità che ha messo in mostra nel corso della stagione regolare".
Dalla Serie C ad una sua grande ex del passato: la Roma. Domani è in programma la finale di Conference League a Tirana contro il Feyenoord. Che gara si aspetta?
"Queste sono occasioni che capitano, se ti va bene, una volta ogni dieci anni. Alla Roma, domani, servirà il cuore oltre alle qualità che ha dimostrato. Sia individuali che di collettivo. Attenzione, però, a non sottovalutare il Feyenoord. È una squadra ricca di talento".
Chiudiamo, sempre in chiave Roma, ma avvicinandoci al mercato. Totti si è detto pronto a fare di tutto per convincere Dybala a vestire la maglia giallorossa. Come vedrebbe la Joya nella squadra di Mourinho?
"Dybala è un calciatore che rompe gli equilibri e personalmente lo vedrei benissimo nell'attacco della Roma. Sono convinto che si tratti di un giocatore che non ha ancora espresso tutto il suo potenziale e la Capitale potrebbe fare al caso suo. Dybala la le qualità per vincere il Pallone d'Oro".
Mister, torniamo al match col Foggia. Cosa si sente di dire a mente fredda?
"È stata una partita incredibile, straordinaria per quello che la mia squadra è stata in grado di fare. Abbiamo avuto più volte il pallone per il 2-0 senza, però, riuscire a concretizzare. Poi su due errori, probabilmente gli unici della gara, sono arrivati i gol del Foggia. Sinceramente penso che la mia squadra meritasse il passaggio del turno".
Purtroppo dopo quella gara l'attenzione è finita tutta su fatti che niente hanno a che vedere con il calcio. Uno su tutti l'aggressione a Micovschi.
"Mi dispiace veramente tanto per quello che è successo. Personalmente posso dire, però, che io ad Avellino ho vissuto 4 mesi stupendi, sia grazie alla società che ha messo me e il mio staff nelle migliori condizioni per lavorare, sia grazie alla città, piena di tifosi passionali e corretti. Quello che ci tengo a dire è che non si deve assolutamente generalizzare: Avellino è una piazza stupenda, nella quale sono onorato di aver lavorato".
Un rapporto, il suo, durato quattro mesi. Rimpianti?
"In termini di scelte rifarei tutto quello che ho fatto. Al tempo stesso, però, avrei voluto giocarmi quest'occasione con la rosa al completo. Quando sono arrivato c'erano più di dieci giocatori indisponibi per infortunio o positività al Covid-19. Non ho mai avuto, ad esempio, Riccardo Maniero al 100%, così come Di Gaudio è stato a lungo assente. Quando sono stati disponibili si è subito vista la loro importanza e quanto sarebbero stati utili nel percorso della squadra".
Allargando lo sguardo al finale di stagione in Serie C nel suo complesso, chi vede favorito per la promozione fra le quattro società ancora in corsa?
"Prima di tutto credo che siano arrivate in semifinale le quattro compagini che maggiormente hanno meritato questo traguardo. Padova e Feralpisalò sono formazioni con un alto livello qualitativo, mentre il Catanzaro è probabilmente la formazione più solida delle quattro. Il Palermo nelle rimonte contro Triestina ed Entella ha dimostrato anche un grande carattere oltre che le qualità che ha messo in mostra nel corso della stagione regolare".
Dalla Serie C ad una sua grande ex del passato: la Roma. Domani è in programma la finale di Conference League a Tirana contro il Feyenoord. Che gara si aspetta?
"Queste sono occasioni che capitano, se ti va bene, una volta ogni dieci anni. Alla Roma, domani, servirà il cuore oltre alle qualità che ha dimostrato. Sia individuali che di collettivo. Attenzione, però, a non sottovalutare il Feyenoord. È una squadra ricca di talento".
Chiudiamo, sempre in chiave Roma, ma avvicinandoci al mercato. Totti si è detto pronto a fare di tutto per convincere Dybala a vestire la maglia giallorossa. Come vedrebbe la Joya nella squadra di Mourinho?
"Dybala è un calciatore che rompe gli equilibri e personalmente lo vedrei benissimo nell'attacco della Roma. Sono convinto che si tratti di un giocatore che non ha ancora espresso tutto il suo potenziale e la Capitale potrebbe fare al caso suo. Dybala la le qualità per vincere il Pallone d'Oro".
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