Iadaresta: "Il Bari ha tutto per vincere i playoff. Simeri? Spero sia l'artefice della promozione. L'anno scorso eravamo così forti che certe partite d'allenamento..."

Pasquale Iadaresta, centravanti del Bari nella passata stagione, è intervenuto ai microfoni di RadioBari, ripercorrendo il suo trascorso in Serie D con i galletti: "La ricorderò come una delle esperienze più belle da calciatore. Noi giocavamo a Troina, all'aeroporto al nostro ritorno c'era un mare di gente. Anche la festa è stata emozionante davanti a 30mila persone. La percezione è che non si giocasse in D. C'era il piacere di stare insieme in allenamento, di divertirci. Eravamo così forti che le partite d'allenamento a volte risultavano più intense di quelle della domenica. Era tutta una presa in giro. I miei gol? Sono stati tre gol particolarmente decisivi, mi ha fatto piacere partecipare a quella cavalcata trionfale".

L'ex attaccante biancorosso ha poi proseguito parlando del suo rapporto con Simeri: "Ho avuto il piacere di avere Simone quasi sempre a casa mia, è troppo simpatico. Si è creata una bella amicizia. Aveva paura di dormire da solo, e lo prendevo in giro. Spero sia lui l'artefice della promozione del Bari visto che c'è la possibilità di giocare i play-off".

Iadaresta ha poi parlato del Bari attuale: "Sono venuto tre volte a vedere il Bari quest'anno, ma lo seguo sempre anche quando non vengo allo stadio. La squadra era in continua crescita: il Bari ha tutto per vincere, l'unica incognita potrebbe essere questa lunga sosta che mi auguro faccia meno danni possibili. A livello di motivazioni, nessuno come il Bari."

Chiusura sul suo passato e futuro: "L'esordio in A col Siena a San Siro fu la realizzazione di un sogno. Sono un tifoso del Milan, giocai contro l'Inter che si apprestava a vincere tutto. Lo stadio era piano e per un attimo ho avuto la percezione di poter entrare a far parte del calcio che conta. Da giovane quelle cose non le apprezzi, è stata un'occasione unica e irripetibile purtroppo. C'erano Adriano, Vieri, Martins, Figo. E' stato il massimo. Ho toccato le stelle, la cosa difficile è rimanerci. E' stato comunque un regalo bellissimo: mi ha permesso di vivere di calcio. Il mio futuro? Voglio divertirmi ancora per qualche anno. Guardo ancora il calcio con gli occhi di un bambino. Voglio essere innamorato ancora per un po'".