La stagione di Scavone: arrivato da talismano, si è perso. L'anno prossimo? Sì, ma con concorrenza

La stagione calcistica 2019/20 è giunta al termine per quanto concerne la C e il Bari. A mente lucida, e con qualche giorno trascorso dalla deludente finale playoff, questo è il momento migliore per poter tirare le somme sul rendimento dei giocatori biancorossi come Manuel Scavone, tenendo presente anche le aspettative che si avevano al suo arrivo e provando a ipotizzare l’imminente futuro del calciatore.

Il passato dell’ex centrocampista del Lecce, classe ’87, è particolare: oltre alla promozione ottenuta nel 2019 coi giallorossi, è riuscito a contribuire al salto del Parma dalla C alla A in due stagioni. Proprio per questo il suo approdo in biancorosso l’anno scorso aveva fatto intuire che Scavone, oltre ad essere stato acquistato per le sue qualità, potesse fare da talismano per il Bari, per puntare alla sua quarta promozione personale consecutiva. Così non è stato.

La stagione del centrocampista biancorosso è stata sicuramente deludente. Le sue doti tecniche erano già state viste a Bari nel 2012, quando rimase in Puglia per una stagione in un'annata poco fortunata per i galletti. Tuttavia, la sensazione è stata quasi sempre quella di vedere un giocatore in ritardo, che non ha contribuito ad innalzare il livello del gioco del Bari, sia nelle partite con Cornacchini che in quelle con Vivarini.

Anche i numeri danno l’impressione che l’apporto di Scavone non sia stato sufficiente: un solo gol – poco utile – nel 3-0 contro il Picerno, e un assist per Antenucci nel 4-0 contro la Cavese.

Nei play-off, Scavone ha giocato ma non inciso. Sarà ancora a Bari l'anno prossimo? La sensazione è che saranno acquistati altri calciatori nel ruolo, fermo restando che lo stesso Scavone potrebbe anche contribuire ancora al progetto.