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Maita torna al centro del mondo Bari. Dagli sbalzi con Carrera agli automatismi di Auteri
giovedì 22 aprile 2021, 09:00In Primo Piano
di Gianmaria De Candia
per Tuttobari.com

Maita torna al centro del mondo Bari. Dagli sbalzi con Carrera agli automatismi di Auteri

Si è aperta con un’enorme novità il cammino del Bari verso i playoff, il momento clou della stagione. La società biancorossa ha deciso di riaffidare la panchina a Gaetano Auteri, tornato così alla guida dei galletti dopo l’esonero del 9 febbraio. Niente da fare per Massimo Carrera, che in queste settimane non è riuscito a placare il totale crollo della squadra in termini di atteggiamento, prestazioni e classifica. 

Il ritorno di Auteri riporterà, con ogni probabilità, il modulo utilizzato nella prima parte della stagione, quel 3-4-3, ora parecchio rivalutato nonostante le critiche ricevute a suo tempo per la mancanza di compattezza e fluidità di manovra. Tuttavia ci sono alcuni elementi che potrebbero riemergere prepotentemente, contraddistinti da un fortissimo legame con il mister, come Mattia Maita. Il classe ’94, già allenato per un anno e mezzo a Catanzaro, è sempre risultato tra i migliori in campo sotto la gestione dell'uomo di Floridia, spesso l’unica vera luce della squadra nei momenti di grande difficoltà. Non un caso visto la perfetta conoscenza delle dinamiche tecnico-tattiche e di quei meccanismi e catene tanto frequenti quanto oliati, autentiche certezze per lui. 

Il Maita, apprezzato fino a gennaio, è stato vittimi di numerosi alti e bassi con Carrera. Moduli a parte, il ragazzo ha faticato a trovare la posizione in campo, alternandosi in diversi ruoli, trequartista, mezzala e centrale, tramutandosi sempre meno in regista e più da incursore. Una decisione che non lo ha valorizzato appieno, ad eccezione di pochissime partite tra cui quella in casa della Ternana. Diverse le prestazioni sotto la sufficienza con il momento più basso raggiunto nel derby con il Foggia, una sciagurata ed ingenua reazione che costrinse la squadra ad un’inferiorità numerica per circa 70 minuti. L’involuzione è stata però anche mentale, a tratti disattento e poco concentrato, protagonista di errori banali e di un atteggiamento con meno mordente. La speranza è che il secondo cambio in panchina riporti il vero Maita, tanto da poter tornare a brillare e a guidare un reparto in costante affanno senza il suo consueto contributo.