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La qualità, la fame, la spensieratezza. Perché questo Mercurio deve giocare titolare ai playoff
lunedì 3 maggio 2021, 16:00In Primo Piano
di Claudio Mele
per Tuttobari.com

La qualità, la fame, la spensieratezza. Perché questo Mercurio deve giocare titolare ai playoff

Ancora una volta la scossa è arrivata dalla panchina. Ancora una volta la vittoria porta il suo nome: Giovanni Mercurio. L'ingresso in campo del diciassettenne di Japigia, nato a Bitritto, ha rivitalizzato i senior biancorossi, quasi folgorati dall'entusiasmo del ragazzo. Da un suon guizzo è nato il gol del definitivo 2-1 di Antenucci, abile a spedire in fondo al sacco una buona azione sull'asse Mercurio-Cianci-Bianco. Ora la testa è ai playoff, un cammino tortuoso che sancirà l'ultima promossa in B. Noi non ci nascondiamo nell'affermare che Giovanni Mercurio meriti una maglia da titolare. Proviamo anche a spiegare il perché.

QUALITÀ - In una squadra che per caratteristiche presenta pochi interpreti con pieni educati e capaci di leggere le situazioni di gioco, l'estro di Giovanni Mercurio è di gran lunga un'arma da sfruttare. Il barese sta mostrando indubbie qualità. Predilige un gioco facile, semplice, ma tremendamente efficace. É sempre al posto giusto al momento giusto, ha già segnato. Bravo anche nei movimenti a palla lontana. Insomma, nonostante non sia ancora maggiorenne, ha tutto per far parte dell'undici iniziale. E anche Auteri ha ripetuto che il ragazzo sa giocare a calcio.

SPENSIERATEZZA - Il vero non plus ultra che molti in squadra non hanno. Mercurio in campo corre, si diverte, pressa e dà gli equilibri giusti al resto della squadra. I compagni si trasformano con lui in campo. Tra i suoi piedi la palla non scotta e i senior l'hanno capito. Basta contare il numero di palloni che transitano dalla sua porzione di campo. In una squadra tremendamente fragile, un ragazzo che gioca così libero è sicuramente un vantaggio.

FAME - La cosiddetta cazzimma. Mercurio non lesina interventi anche rudi pur di recuperare palloni, lo trovi in difesa e in attacco. A volte lo si vede anche spronare i suoi compagni. Del resto, quando giochi per la squadra di cui sei fin da bambino tifoso non può essere altrimenti. Lo si ricorda sugli spalti del 'San Nicola', oggi lo si apprezza in campo. L'impegno non manca mai e vedere un ragazzo gettare il sangue pur di raggiungere l'obiettivo sarebbe da stimolo per chiunque.