Dall'Andria ... ad Andria: subito ko, poi il decollo. E ora? A caccia del gioco perduto

Fortunatamente il buongiorno non sempre si vede dal mattino, visto che la stagione biancorossa non è iniziata nel migliore dei modi: il Bari cadde infatti in casa contro la Fidelis Andria, nella sfida valevole per il primo turno di Coppa Italia Serie C. A dirla tutta non fu neanche una partita disputata nel peggiore dei modi, ma servì per accendere un pizzico di preoccupazione in una piazza frustrata dalle delusioni accumulate nel corso dell'ultimo biennio. Da allora molto è cambiato, in primis grazie ai rinforzi che negli ultimi giorni di mercato hanno rivoluzionato la squadra completando la rosa a disposizione di Mignani. 

Da Andria ad ... Andria dunque: un percorso lungo, nel quale il Bari si è costruito e formato, sulle montagne russe di una stagione partita con la marcia ancora da ingranare, poi spinta sulle ali dell'entusiasmo e ora a caccia della giusta continuità per mantenere il primato senza troppi patemi. Allora la formazione era ancora incompleta, un talento cristallino come Ruben Botta era già arrivato ma non aveva ancora il minutaggio adeguato (in trequarti giocò Manuel Scavone), la difesa mancava dei tasselli necessari e il centrocampo era da rinforzare. 

Operazioni compiute nel finale del mercato, che hanno garantito settimane di prosperità, quando sembrava che il Bari potesse scappare via incontrastato. Poi sono emerse alcune difficoltà, le assenze hanno rallentato la corsa biancorossa e le prime sconfitte minato un po' di fiducia dato che, a detta di Mignani, la squadra ha avuto meno serenità mentale del solito. Se contro la Fidelis Andria si era partiti, dunque, contro l'Andria si ha la possibilità di rilanciarsi.

Non dal punto di vista dei risultati, perché la classifica anche adesso fa sorridere, ma dal punto di vista del gioco e soprattutto della spensieratezza. Ritrovare la brillantezza (anche atletica) di inizio stagione può essere elemento fondamentale per una squadra che sembra non solo condannata a vincere, ma anche a farlo bene. Anche perché, forse, i termini non sono slegati, dal momento che questa squadra ha dimostrato di correre troppi rischi quando non riesce ad imporre il suo gioco. E da questo di vista Andria può (e forse deve) essere un nuovo punto di partenza.