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Il Bari e la B 1981/82 - La zona totale di Catuzzi e il Bari dei baresi
sabato 30 luglio 2022, 16:00In Primo Piano
di Claudio Mele
per Tuttobari.com

Il Bari e la B 1981/82 - La zona totale di Catuzzi e il Bari dei baresi

Si avvicina giorno dopo giorno l'esordio in cadetteria a Parma, in programma venerdì 12 agosto. Il Bari è tornato in Serie B a quattro anni dal fallimento: sarà la 51esima partecipazione per i biancorossi nella categoria (tre campionati son stati giocati nella seconda divisione nazionale). Dopo lo scorso episodio che trattava la stagione 1933/34, raccontiamo oggi la stagione 1981/82.

Il Bari di Antonio Matarrese riparte dopo l'ottavo posto della passata stagione optando per una politica all'insegna del risparmio. Concordemente a questa necessità, si pensa di valorizzare i ragazzi del vivaio e per questo viene confermato in panchina Enrico Catuzzi, subentrato nella stagione precedente dalla Primavera. Regalia, insieme a Catuzzi e al suo vice Biagio Catalano, decide di portare definitivamente in prima squadra, fra gli altri, i difensori Nicola Caricola, Francesco Cuccovillo, Michele Armenise e Giorgio De Trizio, il mediano Onofrio Loseto e la punta Gigi De Rosa.

Di contro, molti atleti delle stagioni precedenti vengono venduti, su tutti Tavarilli e Luciano Gaudino, mentre Aldo Serena torna all'Inter per fine prestito. Tra i riconfermati Carmelo Bagnato, Angelo Frappampina, Carmelo La Torre, Luigi Punziano, Danilo Ronzani e soprattutto Maurizio Iorio. L'unico nuovo arrivo è il centrocampista Antonio Acerbis.

Con questa rosa di giocatori, nel 1981 Catuzzi sperimenta per primo in Italia la cosiddetta zona totale, una variante del calcio totale basata sul presidio, da parte di ciascun giocatore, della propria zona d'influenza, con il gioco sviluppato sull'attacco al portatore di palla avversario in un 4-3-3 molto offensivo. 

Nella prima giornata di campionato i galletti ottengono un pareggio 3-3 in casa del Palermo, allenato dall'ex Antonio Renna, incontro con discusse decisioni arbitrali a sfavore del Bari. Dopo aver ricavato 5 punti nei primi quattro turni (tre pari e un successo), la formazione barese subisce una flessione che dura per otto giornate, interrotta dalla sola vittoria 3-0 in casa sul Foggia (sono 4 i punti ottenuti complessivamente in questa striscia di risultati). Nel mercato di riparazione novembrino la società sostituisce Bacchin, andato via per motivi familiari, con il regista Valerio Majo, e sopperisce all'infortunio del portiere Venturelli acquistando Bruno Fantini, mentre in attacco arriva Carlo Bresciani. Al termine della prima metà di campionato, la squadra pugliese è al settimo posto in classifica con 20 punti.

Il Bari ottiene una striscia di risultati utili consecutivi dalla 13^ giornata alla 26^, score di cui 8 successi e 5 pareggi, prima del ko interno con la Sampdoria. La squadra si riprende battendo Lazio e Brescia e arriva così a giocarsi la Serie A nelle ultime tre giornate, a partire dal confronto diretto col Varese. Nella gara coi lombardi accade però una clamorosa svista arbitrale, con il 2-2 di Acerbis non convalidato per un inesistente fuorigioco. L'incontro termina così 3-1 per il Varese. 

Sette giorni dopo la dinamica si ripete al Della Vittoria, quando Iorio segna contro la Sambenedettese ma viene sbandierato un fuorigioco. La gara finisce poi 0-0, condannando il Bari al quarto posto, poi suggellato dal pari esterno all'ultima giornata a Perugia. A fine campionato il Bari ha il secondo miglior attacco di categoria, con 47 reti siglate, con una squadra composta per due terzi da baresi. Non per altro passerà alla storia come il Bari dei baresi, una delle rose più amate e ricordate dell'ultracentenaria vita del Bari.