Botta rilancia. Ad oggi, croce e delizia. Ma per il Bari è fondamentale

Il 2022 biancorosso di Ruben Botta può dirsi a corrente alternata. Quando il Bari era impantanato in C, il trequartista argentino fu costretto ad alzare bandiera bianca per via di un infortunio rimediato a gennaio contro il Catania. Una noia fisica che lo ha fermato per tutta la prima parte d'anno e lo ha estromesso dal rush finale, che ha visto i galletti sopravanzare il Catanzaro, seppur il calciatore fosse recuperato. 

La grande attesa di rivedere un Botta ai suoi livelli, in una categoria a lui nuova, ha accompagnato i tifosi biancorossi per tutta l'estate. L'ex Inter ha realizzato il primo gol del Bari in quest'annata, nella gara di Coppa Italia contro il Padova, ma poi si è lentamente eclissato, messo in ombra dall'ascesa senza limiti di Cheddira e dai gol dell'eterno Antenucci. Botta, che vive il calcio come divertimento e passione, ha finito così per accumulare un gap dai compagni, più mentale che fisico.

Ne ha parlato più volte Mignani, spiegando come il giocatore dovesse compiere quello step in più per ritornare in auge. L'affetto della gente, però, non è mai mancato, segnale di un beniamino della piazza invocato spesso per scardinare le difese avversarie. Complici le buone prestazione di Bellomo, per Botta è venuto a mancare anche il posto fisso lì nella trequarti. 

Dai suoi piedi sono nati spesso i maggiori pericoli. Con la Ternana e lo scorso sabato da subentrato col Sudtirol è stato eletto a furor di popolo migliore in campo. Bari attende così un giocatore che possa trascinare la squadra a suon di numeri e magie. Finora l'argentino è stato croce e delizia, ma dal ritorno in campo a Como, i galletti e la gente barese attendono un Botta determinante e (nuovamente) protagonista.