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Bari, l'emozione di capitan Di Cesare: "A 40 anni giocarsi una finale per la Serie A non è da tutti"
Congiuntamente a mister Michele Mignani, nella sala stampa del "San Nicola" era quest'oggi presente il capitano del Bari Valerio Di Cesare, che ha parlato alla vigilia della sfida playoff (semifinale di ritorno) contro il SudTirol. Gara che i galletti sono chiamati a dover ribaltare visto il ko dell'andata: "I pensieri sono tanti, sappiamo che ci attende una gara importante, difficilissima, ma come ho detto molte volte andremo in campo per dare il 110%, perché sappiamo quello che ci giochiamo. Lo faremo per noi, per la città, per le nostre famiglie. Dico sempre le stesse cose, ma sono la verità. Per me poi è un orgoglio doppio, a 40 anni giocarsi una finale per la Serie A non è da tutti, e, comunque vada, sono davvero orgoglioso di tutto quello che io e i miei compagni abbiamo fatto: se domani porteremo 50mila persone allo stadio qualcosa vorrà dire".
Prosegue: "Domani dovremmo usare soprattutto la testa, è vero che può servire partire forte ma la gara si giocherà su 95' e la testa non si può perdere, si deve rimanere lucidi per leggere al meglio le situazioni di gioco. Chiaramente conta anche l'aspetto fisico, ma non si può tralasciare la mente. Ci sarà da soffrire, lo sappiamo, ma speriamo che la gente ci supporti".
Conclude: "Non mi vergogno a dirlo, sto faticando anche a dormire, perché un calciatore vive per queste partite, e so che sono le ultime che, per una questione anagrafica, posso giocare. Quando smetterò saranno queste le sensazioni che mi mancheranno".
Prosegue: "Domani dovremmo usare soprattutto la testa, è vero che può servire partire forte ma la gara si giocherà su 95' e la testa non si può perdere, si deve rimanere lucidi per leggere al meglio le situazioni di gioco. Chiaramente conta anche l'aspetto fisico, ma non si può tralasciare la mente. Ci sarà da soffrire, lo sappiamo, ma speriamo che la gente ci supporti".
Conclude: "Non mi vergogno a dirlo, sto faticando anche a dormire, perché un calciatore vive per queste partite, e so che sono le ultime che, per una questione anagrafica, posso giocare. Quando smetterò saranno queste le sensazioni che mi mancheranno".
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