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Cevoli: "Giusto che la C ipotizzi misure come cassa integrazione o disoccupazione"
Il rilancio tra i pro con il Renate, poi l'approdo alla Reggina e ora un periodo di stop nel quale era in attesa della giusta chiamata. Certo, in questo momento è in stand by anche la situazione di chi, come mister Roberto Cevoli era in attesa.
A ogni modo, il tecnico, interpellato dai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, ha parlato di questo particolare momento che il paese, calcio compreso, sta vivendo.
Si parla spesso di ripresa dei tornei: giusto pensarci o prematuro, data la situazione?
"E' giusto pensarci per non farsi trovare impreparati quando si potrà ricominciare. Come è giusto avere alternative in base alla data in cui si ricomincerà a giocare".
Squadre in una sorta di smart working: come deve gestire una simile situazione l'allenatore?
"Credo che l'allenatore possa fare poco in una situazione di emergenza come questa, se non fidarsi della professionalità e della volontà dei suoi giocatori, dando dei programmi studiati appositamente col preparatore atletico da fare a casa. E' un momento davvero particolare".
Quali potrebbero essere i risvolti fisici e mentali per i calciatori, alla ripresa anche di una semplice preparazione in campo?
"Indubbiamente dopo così tanto tempo a casa senza giocare non si veda l'ora di ricominciare, e l'aspetto mentale non credo sia quindi un problema. Diverso il discorso fisico, che può diventare un'incognita".
A proposito di calciatori e staff vari, cassa integrazione giusta per la Serie C, qualora venga concessa?
"Io sono d accordo. Credo che il calcio, soprattutto in Serie C, debba pensare a misure come la cassa integrazione o la disoccupazione perché gli stipendi non sono più quelli di una volta e bisogna in futuro pensare ad ammortizzatori sociali anche per questa categoria".
A ogni modo, il tecnico, interpellato dai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, ha parlato di questo particolare momento che il paese, calcio compreso, sta vivendo.
Si parla spesso di ripresa dei tornei: giusto pensarci o prematuro, data la situazione?
"E' giusto pensarci per non farsi trovare impreparati quando si potrà ricominciare. Come è giusto avere alternative in base alla data in cui si ricomincerà a giocare".
Squadre in una sorta di smart working: come deve gestire una simile situazione l'allenatore?
"Credo che l'allenatore possa fare poco in una situazione di emergenza come questa, se non fidarsi della professionalità e della volontà dei suoi giocatori, dando dei programmi studiati appositamente col preparatore atletico da fare a casa. E' un momento davvero particolare".
Quali potrebbero essere i risvolti fisici e mentali per i calciatori, alla ripresa anche di una semplice preparazione in campo?
"Indubbiamente dopo così tanto tempo a casa senza giocare non si veda l'ora di ricominciare, e l'aspetto mentale non credo sia quindi un problema. Diverso il discorso fisico, che può diventare un'incognita".
A proposito di calciatori e staff vari, cassa integrazione giusta per la Serie C, qualora venga concessa?
"Io sono d accordo. Credo che il calcio, soprattutto in Serie C, debba pensare a misure come la cassa integrazione o la disoccupazione perché gli stipendi non sono più quelli di una volta e bisogna in futuro pensare ad ammortizzatori sociali anche per questa categoria".
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