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Ravenna, lettera aperta dei calciatori: "Decisioni del Consiglio Direttivo contrarie al FairPlay"
Lettera aperta, veicolata attraverso i canali dell'AIC, da parte dei calciatori del Ravenna in merito alla ripresa del campionato di Serie C:
I tesserati della società Ravenna F.C. esprimono il loro stupore a fronte della riferita decisione del Consiglio Direttivo di Lega Serie C secondo la quale verrà proposta la retrocessione e la disputa dei play-out di categoria sulla base delle classifiche al momento della sospensione del campionato.
È del tutto evidente come tale decisione sia contraria ad ogni principio di fairplay, poiché le classifiche parziali non rispecchiano né possono rispecchiare l’effettivo valore sportivo, e questo effetto sarebbe drammaticamente evidente nei casi in cui non vi è neppure parità nelle partite giocate.
Ben sappiamo quello che l’intero Paese ha subito e sta subendo a causa della pandemia in corso, e vogliamo anche ringraziare chi nella tempesta ha combattuto per la salute e la sicurezza dei cittadini; dobbiamo però ricordare come anche noi calciatori stiamo subendo pesanti conseguenze, costretti ad allenamenti individuali spesso lontani dalle famiglie, e ancora incerti sul futuro della nostra attività e dei nostri contratti; con il rischio di perdere il lavoro a causa delle scelte molto discutibili che sta facendo la Lega Pro, adesso apprendiamo da fonti di stampa che anche la nostra fatica agonistica potrebbe esser svilita, con una decisione a tavolino su retrocessioni in serie dilettantistiche, con tutto ciò che consegue anche per la nostra attività, o su definizione del terno al lotto dei play-out, ancor più casuale in concorrenza della sospensione dell’attività ufficiale, senza che sia stato davvero il campo a determinare questo esito infausto, che coinvolge non solo noi, quanto le tifoserie e le città tutte che siamo onorati di rappresentare.
Così non va bene: per questo vogliamo chiedere pubblicamente, oggi che la situazione lo consente e sinché sia possibile, che il campionato finisca e che sia il campo, nell’assoluta parità sportiva, a definire le classifiche, affinché non veniamo privati, oltre che dei nostri diritti di lavoratori sportivi, anche del sogno di conquistare gli obiettivi della stagione combattendo per le nostre maglie sino all’ultimo minuto.
I tesserati della società Ravenna F.C. esprimono il loro stupore a fronte della riferita decisione del Consiglio Direttivo di Lega Serie C secondo la quale verrà proposta la retrocessione e la disputa dei play-out di categoria sulla base delle classifiche al momento della sospensione del campionato.
È del tutto evidente come tale decisione sia contraria ad ogni principio di fairplay, poiché le classifiche parziali non rispecchiano né possono rispecchiare l’effettivo valore sportivo, e questo effetto sarebbe drammaticamente evidente nei casi in cui non vi è neppure parità nelle partite giocate.
Ben sappiamo quello che l’intero Paese ha subito e sta subendo a causa della pandemia in corso, e vogliamo anche ringraziare chi nella tempesta ha combattuto per la salute e la sicurezza dei cittadini; dobbiamo però ricordare come anche noi calciatori stiamo subendo pesanti conseguenze, costretti ad allenamenti individuali spesso lontani dalle famiglie, e ancora incerti sul futuro della nostra attività e dei nostri contratti; con il rischio di perdere il lavoro a causa delle scelte molto discutibili che sta facendo la Lega Pro, adesso apprendiamo da fonti di stampa che anche la nostra fatica agonistica potrebbe esser svilita, con una decisione a tavolino su retrocessioni in serie dilettantistiche, con tutto ciò che consegue anche per la nostra attività, o su definizione del terno al lotto dei play-out, ancor più casuale in concorrenza della sospensione dell’attività ufficiale, senza che sia stato davvero il campo a determinare questo esito infausto, che coinvolge non solo noi, quanto le tifoserie e le città tutte che siamo onorati di rappresentare.
Così non va bene: per questo vogliamo chiedere pubblicamente, oggi che la situazione lo consente e sinché sia possibile, che il campionato finisca e che sia il campo, nell’assoluta parità sportiva, a definire le classifiche, affinché non veniamo privati, oltre che dei nostri diritti di lavoratori sportivi, anche del sogno di conquistare gli obiettivi della stagione combattendo per le nostre maglie sino all’ultimo minuto.
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