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Tanto tuonò che piovve. Tutti i guai del Trapani che preoccupano la Serie C
Come se non bastasse la querelle Picerno-Bitonto che ha portato all'estromissione di entrambe le società per una combine avvenuta nel maggio 2019, la Lega Pro adesso si trova a far fronte al caso Trapani.
Nei mesi scorsi il club siciliano, coinvolto nel campionato di Serie B, aveva palesato più di un problema societario, poi però l'iscrizione avvenuta alla Serie C 2020/2021 aveva portato un po' di sereno.
Bel tempo che, però, pare essere durato davvero poco. Perché, se da una parte il confronto con i giocatori della prima squadra ancora in attesa degli stipendi arretrati non è mai terminato, dall'altra sono arrivati ulteriori tasselli a rendere il mosaico davvero preoccupante.
Tasselli come i mancati allenamenti concessi alla squadra nelle strutture del club che, di fatto, a cinque giorni dal via alla nuova stagione non ha ancora fatto una seduta di gruppo. Oppure la richiesta, non concessa, di uno slittamento della prima gara in programma domenica contro la Casertana al 'Comunale' (il regolamento vuole l'estromissione di un club dopo il secondo match non disputato). O anche l'esonero, solo da formalizzare, nei confronti del tecnico Daniele Di Donato, ingaggiato meno di un mese fa. Ma soprattutto per il fronte societario dove la nuova proprietà, capitanata dall’imprenditore Gianluca Pellino, non sembra trovare la quadratura ad un cerchio (con il possibile ingresso di Claudio Anellucci nella struttura societaria) che rischia di portare il club siciliano ad un passo dal baratro.
Da parte della Lega Pro c'è grande attenzione per quanto sta avvenendo a Trapani perché il rischio di un Girone C a 19 squadre è dietro l'angolo e questo non sarebbe certo il miglior sponsor possibile per una categoria alla disperata ricerca di un po' di pace dopo tanti anni.
Nei mesi scorsi il club siciliano, coinvolto nel campionato di Serie B, aveva palesato più di un problema societario, poi però l'iscrizione avvenuta alla Serie C 2020/2021 aveva portato un po' di sereno.
Bel tempo che, però, pare essere durato davvero poco. Perché, se da una parte il confronto con i giocatori della prima squadra ancora in attesa degli stipendi arretrati non è mai terminato, dall'altra sono arrivati ulteriori tasselli a rendere il mosaico davvero preoccupante.
Tasselli come i mancati allenamenti concessi alla squadra nelle strutture del club che, di fatto, a cinque giorni dal via alla nuova stagione non ha ancora fatto una seduta di gruppo. Oppure la richiesta, non concessa, di uno slittamento della prima gara in programma domenica contro la Casertana al 'Comunale' (il regolamento vuole l'estromissione di un club dopo il secondo match non disputato). O anche l'esonero, solo da formalizzare, nei confronti del tecnico Daniele Di Donato, ingaggiato meno di un mese fa. Ma soprattutto per il fronte societario dove la nuova proprietà, capitanata dall’imprenditore Gianluca Pellino, non sembra trovare la quadratura ad un cerchio (con il possibile ingresso di Claudio Anellucci nella struttura societaria) che rischia di portare il club siciliano ad un passo dal baratro.
Da parte della Lega Pro c'è grande attenzione per quanto sta avvenendo a Trapani perché il rischio di un Girone C a 19 squadre è dietro l'angolo e questo non sarebbe certo il miglior sponsor possibile per una categoria alla disperata ricerca di un po' di pace dopo tanti anni.
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