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La Serie A a 18 non convince (quasi) nessuno: oggi Gravina cerca una linea comune
C’è grande freddezza in Serie A attorno alla proposta di modificare il format del campionato, portandolo da 20 a 18 squadre. Oggi, ricorda La Gazzetta dello Sport, il tema arriverà sul tavolo della Federcalcio e del presidente Gravina, a cui spetterà il compito di mediare e, tra l’altro, coinvolgere tutte le parti federali in questo processo.
Non sarà facile: le società del massimo campionato, scrive la rosea, temono il crollo dei ricavi.
Non sarà facile: le società del massimo campionato, scrive la rosea, temono il crollo dei ricavi.
Passare da 20 a 18, infatti, comporterebbe scendere da 380 a 308 gare stagionali: uno scenario caldeggiato soprattutto dai grandi club, spaventati dalle tante partite europee in programma con la nuova Champions, ma che porterebbe una diminuzione degli incassi tra accordi commerciali, biglietteria e anche diritti tv. Non basterebbe, a coprirli, l’introduzione dei playoff, che dal punto di vista numerico aggiungerebbe comunque pochi match al conteggio totale. A complicare ulteriormente le cose, ulteriori fratture sui due temi, perché tra i club favorevoli (oggettivamente comunque pochi) al cambio di format c’è chi è poi contrario alla formula dei playoff.
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