Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / benevento / Serie A
Adolfo Gaich, il gigante del gol: tutto sul giustiziere dello Stadium cresciuto nel San LorenzoTUTTO mercato WEB
© foto di Nicolo' Campo
lunedì 22 marzo 2021, 15:15Serie A
di Giacomo Iacobellis

Adolfo Gaich, il gigante del gol: tutto sul giustiziere dello Stadium cresciuto nel San Lorenzo

Un gigante tra i giganti, Adolfo Gaich difficilmente riuscirà a dimenticare il gol segnato ieri pomeriggio allo "Stadium". Il secondo centro in Italia del Tanque argentino ha permesso infatti al suo Benevento di battere contro ogni pronostico la Juventus di Cristiano Ronaldo, facendo guadagnare in patria allo stesso giocatore il nuovo appellativo di Verdugo (Giustiziere).

Classe '99, 22 anni appena compiuti, Gaich è arrivato a gennaio dal CSKA Mosca con la formula del prestito con diritto di riscatto, cercando fortuna e nuovi insegnamenti agli ordini di mister Pippo Inzaghi, non certo l'ultimo arrivato in tema attaccanti. Dall'alto dei suoi 190 centimetri di altezza, nonostante il flop in Russia (appena un gol in 18 presenze), il talento cresciuto nel settore giovanile del San Lorenzo (leggi QUI l'intervista esclusiva di TMW a chi l'ha lanciato proprio tra le fila del Ciclón!) ha sempre avuto d'altronde il gol nel sangue: dai rossoblù (7 centri in 27 gare con la prima squadra, oltre alla caterva di reti segnate nelle giovanili) alle Nazionali giovanili del suo Paese (14 in U20 e 6 in U23, solo per citare le ultime esperienze), arrivando non a caso a esordire da giovanissimo anche con la Selección Albiceleste.


El Tanque, El Gigante, El Gringo... I soprannomi (apodos) non mancano, le aspettative neppure. Chi lo ha allenato lo paragona a Robert Lewandowski, chi a Martin Palermo e chi ancora a Bobo Vieri, ma Adolfo Gaich mantiene i piedi ben piantati per terra (difficile fare altrimenti con la sua stazza) e pensa solamente alla prossima partita, al prossimo gol da realizzare. Per aiutare il club che in Europa ha finora creduto in lui più di tutti a raggiungere la salvezza, sognando un giorno di spiccare il volo verso una big.