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Il bilancio alla sosta, Como: da Fabregas a Mancuso, i colpi estivi non stanno pagando
La Serie B in questo fine settimana osserverà un turno di pausa per le pause delle amichevoli delle varie Nazionali, siano esse impegnate in Qatar e siano invece non qualificate. Una pausa che permette di fare un primo bilancio stagionale, dopo 13 giornate, sull’andamento delle 20 squadre del campionato cadetto.
Como
Cosa va – Nelle ultime giornate c’è stata un’inversione nelle gare interne con tre vittorie di fila che hanno fatto respirare un po' in casa lariana e risollevato un po' una classifica che resta fortemente deficitaria soprattutto viste le basi e il mercato da cui si partiva. Il neo tecnico Longo, subentrato a Gattuso, sembra aver trovato la chiave giusta per rivitalizzare la squadra, anche se in trasferta le cose ancora non sono sistemate. È però importante iniziare a ricostruire dalle mura amiche un percorso che possa risollevare la squadra dalla zona retrocessione.
Cosa non va – L’elenco è molto lungo, perché in questa prima parte di stagione non ha funzionato praticamente nulla. I grandi colpi estivi non hanno dato i risultati sperati con Leonardo Mancuso che doveva essere il bomber della squadra spartito dai radar e con un solo gol all’attivo. Anche Baselli e soprattutto il super colpo Cesc Fabregas finora hanno dato un contributo molto marginale anche per le non perfette condizioni fisiche e una certa difficoltà d’adattamento al campionato cadetto. La difesa, pur ruotando i vari uomini, non ha trovato mai solidità tanto da essere la seconda peggiore, dietro il Cosenza, della categoria. Infine c’è l’equivoco di non avere un vero e proprio trequartista in rosa – Blanco, Chajia e Parigini nascono tutti come esterni offensivi – che possa legare il gioco fra metà campo e attacco, con entrambi i reparti che soffrono di conseguenza.
Como
Cosa va – Nelle ultime giornate c’è stata un’inversione nelle gare interne con tre vittorie di fila che hanno fatto respirare un po' in casa lariana e risollevato un po' una classifica che resta fortemente deficitaria soprattutto viste le basi e il mercato da cui si partiva. Il neo tecnico Longo, subentrato a Gattuso, sembra aver trovato la chiave giusta per rivitalizzare la squadra, anche se in trasferta le cose ancora non sono sistemate. È però importante iniziare a ricostruire dalle mura amiche un percorso che possa risollevare la squadra dalla zona retrocessione.
Cosa non va – L’elenco è molto lungo, perché in questa prima parte di stagione non ha funzionato praticamente nulla. I grandi colpi estivi non hanno dato i risultati sperati con Leonardo Mancuso che doveva essere il bomber della squadra spartito dai radar e con un solo gol all’attivo. Anche Baselli e soprattutto il super colpo Cesc Fabregas finora hanno dato un contributo molto marginale anche per le non perfette condizioni fisiche e una certa difficoltà d’adattamento al campionato cadetto. La difesa, pur ruotando i vari uomini, non ha trovato mai solidità tanto da essere la seconda peggiore, dietro il Cosenza, della categoria. Infine c’è l’equivoco di non avere un vero e proprio trequartista in rosa – Blanco, Chajia e Parigini nascono tutti come esterni offensivi – che possa legare il gioco fra metà campo e attacco, con entrambi i reparti che soffrono di conseguenza.
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