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Il caso del Tosco: attenzione alle lune di miele radiofoniche. Non tutti i tifosi del Bologna però sono così
sabato 3 giugno 2017, 09:00Director's cut
di Alberto Bortolotti
per Bolognanews.net

Il caso del Tosco: attenzione alle lune di miele radiofoniche. Non tutti i tifosi del Bologna però sono così

E' finalmente arrivata la risposta alla domanda "a cosa servono i giornalisti, a cosa serve il loro Ordine?". L'hanno data, in diretta, due voci radiofoniche.

Sabato 27 maggio sui 97.3 e 97.6 di Radio International il giornalista Leo Vicari (dipendente dell'azienda) si è opportunamente dissociato in diretta dagli insulti agli juventini pronunciati da un tale Davide, incitato all'uopo dal conduttore, all'anagrafe Nicola Tagliavini, nel "Made in Bo" successivo a Bologna-Juventus. Ha fatto quello che un giornalista normalmente fa, ovvero indirizzare, condurre, filtrare, se del caso dissociarsi. Poco importa se ciò è stato poco gradito dall'anchorman, anzi avere insistito (e non era la prima volta: bastava forse solo ascoltarlo...) è stato un forte titolo di merito. Giornalistico, certo, ma rispondente al solo buon senso. E' una merce che si ha o non si ha, non la si può acquistare sulle bancarelle fuori dai distinti o allo store del Bologna.

Mesi prima, sbeffeggiata e irrisa dai più, un'altra giornalista, Cristina Accarisi, per prima levò in diretta (su un'altra radio, Nettuno, di cui è dipendente) la voce contro i soprusi verbali della trasmissione, i quali non producono male fisico ma inducono disagio, figlio di una sgradevolezza prolungata per mesi, monocorde e del tutto gratuita. La Accarisi svelò per prima che il programma oggetto del can can mediatiico attuale altro non era che un format, ed è curioso che a demolirlo ci abbia pensato un altro format, quello della Zanzara. Cruciani non è nato radiofonicamente come è oggi, e così il Tosco. Hanno dato e danno in pasto agli ascoltatori quello che vogliono sentire, in primo luogo il linguaggio trash che tanto appare come frutto di spontaneismo. Nulla di tutto ciò, ma non puoi prevedere dove ti portino gli eccessi: un giorno, forse, anche la Zanzara finirà inghiottita da un suo Davide.

Sarebbe facile ora pensare che tutti i tifosi del Bologna siano di quella risma. Facile e sbagliato: alle mille acritiche attestazioni di solidarietà e scorciatoie giustificazioniste corrispondono altrettanti segnali di "usta", si direbbe sotto San Petronio. "Se accade una cosa simile in una trasmissione radio è inevitabile che lo strascico sia questo, sopratutto se l'oggetto è la squadra che ha più tifosi in Italia. Insomma non sei tu a decidere se sei offensivo, ne tantomeno è importante che qualche volta in altre situazioni simili c'è stata meno caciara. Siamo allo stupirsi se hai preso una multa per eccesso di velocità e protestare perchè hai visto da altre parti automobili che andavano anche più veloce di te. Se telefona uno che si augura che l'aereo della juve cada in diretta radio chi è il conduttore ha il dovere di metter giù la cornetta e dire che la radio e la trasmissione si dissociano. Il microfono aperto in diretta è un pericolo che se fai radio devi imparare a gestire in fretta, la sincerità non significa fare a meno di educazione, correttezza, senso di opportunità e della misura che si devono usare quando ci si rapporta con gli altri". Queste frasi sono frutto di banali tanto quanto inoppugnabili valutazioni di un tifoso su un social a tinte rossoblù: a dimostrazione che in una città dove dal 2010 è accaduto - calcisticamente - di tutto (padroni rotolati nella polvere, miliardari giubilati da rivolte del microfono, società ceduta due volte nel giro di un mese), nonostante i tentativi di ribaltare la realtà c'è ancora qualcuno in grado di ragionare. E il cui pensiero va rispettato nella speranza che il polverone si depositi e le conseguenze siano meno, molto meno di quanto si poteva ipotizzare all'inizio. Al di là di tutto, è stata Bologna a non fare una figura splendida.

Infine, la "sapienza calcistica" sprigionata dal contenitore in oggetto. E' un tema diffusissimo in una certa fascia della tifoseria, e si tratta ovviamente di una diffusione a senso unico, ovvero chi insiste più e più volte sullo "stop orientato" o sulle "coperture preventive" riceve in via automatica la patente di saggio, se è bravo di guru o almeno di dotto: la sua assenza, ora, ha prodotto un vuoto. Da frequentatore di Coverciano dico che nemmeno il Prof. Renzo Ulivieri si esprime così nei confronti di chi deve comunicare a una platea vasta. Lo farà al corso allenatori, ma una trasmissione radio va a segmenti di età e competenza variegatissimi, se cerchi di comunicare a tutti non puoi perderti nei meandri della tattica. Oppure lo fai, escludendo d'amblè un bel pò di pubblico potenziale (il che non toglie che su questo piano abbia sviluppato buoni contenuti, intendiamoci).

In ogni caso, parlando tutti i giorni qualcosa la si sbaglia. "Ci aspettiamo tutti almeno 15 goal da Destro, giustamente". "Dzemaili non l’avrei preso, avrei fatto crescere chi già c’era..." Il sito TBW annota questi interventi da parte di Tagliavini in radio in data 5 e 9 settembre (i virgolettati sono lì, a disposizione di tutti). E se la cifra "bumm" del centravanti è ambiziosa, ottimistica, filosocietaria come si conviene ma non così errata, la valutazione sullo svizzero-macedone è cannata impietosamente. Come capita a tanti, quasi a tutti.

Dov'è la notizia, mi direte. E perchè tirare fuori queste cose oggi. Per un'utopia: e cioè che la prossima volta che parte una luna di miele radiofonica la si soppesi bene, prima dei fiori d'arancio. Non accadrà.