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L'Udinese ha ancora due volti, sotto ritmo si soffre, ad alti ritmi ci sono potenzialitàTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 21 ottobre 2021, 09:00Serie A
di Davide Marchiol

L'Udinese ha ancora due volti, sotto ritmo si soffre, ad alti ritmi ci sono potenzialità

Continua ad avere qualche difficoltà l’Udinese, che sta trovando degli intoppi forse imprevisti nel suo percorso alla luce di quelle che erano state le prime gare di questo campionato. Se è vero che i friulani hanno affrontato una Juventus in difficoltà, un Venezia ancora lontano da quello che è ora e lo Spezia, è altrettanto evidente come alcuni fantasmi che sembravano acqua passata si siano invece ripresentati. Anche nell’ 1-1 contro il Bologna sono stati evidenziati diversi aspetti positivi uniti a dei limiti che fanno sì che forse i bianconeri ora abbiano meno punti in classifica rispetto alle possibilità.

Partendo dalle cose migliori, sicuramente la ripresa con un uomo in meno ha evidenziato ancora una volta come ai giusti ritmi questa Udinese abbia ora tante armi per fare male. Al di là delle proteste rossoblù (comprensibili) per lo scontro tra Skorupski e Becao, Beto è andato ancora una volta in gol. Il portoghese ha tanti aspetti da migliorare, ma può diventare un centravanti moderno di tutto rispetto. Il numero 9 con Deulofeu, Pussetto e un Pereyra al top a supportarlo potrebbe assolutamente diventare devastante con il tempo. Insieme a lui anche Udogie, quando i friulani hanno iniziato effettivamente a giocarsela, e Makengo si sono messi per l’ennesima volta in luce.


I lati positivi però vanno a braccetto con quelli negativi. Nel primo tempo l’Udinese non è scesa in campo partendo fin da subito con il giusto ritmo. Una manovra compassata e giocatori abbastanza statici hanno portato il Bologna spesso a pasteggiare troppo facilmente nella metà campo bianconera. Insomma caratterialmente qualcosa ancora manca. Giocando ad alti ritmi i bianconeri possono fare bella figura con chiunque, ma sottoritmo invece le zebrette possono anche andare in enorme difficoltà. Un lato su cui Gotti dovrà continuare a lavorare, perché è lo step che manca (mettendo da parte il discorso tattico) per vedere finalmente appieno le potenzialità friulane.