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Empoli, Maietta: "Kean? Gli farò pesare 18 anni di differenza"
E' uno dei veterani dell'Empoli e della Serie A, Domenico Maietta. Classe '82, sabato sfiderà la Juventus che sarà orfana di Cristiano Ronaldo, out per infortunio dopo il ko patito in Nazionale. "Sorridere è normale ma a metà... La Juve è una corazzata, ha grandi campioni".
Lei è cresciuto nella Juventus, correva l'anno 2001 quando lasciò il club.
"Sono passati diciotto anni, sono stato sei anni e sono cresciuto lì. Mi ha dato tanto, sono contento: uscire da una società del genere, anche se era un'altra società, ti riempie d'orgoglio".
Quella di oggi è la squadra più forte d'Europa?
"Se non del mondo, anche se è tutto da dimostrare. E' la squadra più completa e organizzata, è la migliore attualmente".
Come ci si prepara a una gara così, mentalmente?
"Non si può dire... E' una gara carica, bella, che regala emozioni e voglia di mettersi in mostra anche alla mia età. Ti prepari perché hai voglia di dimostrare e di metterti in gioco contro questi campioni".
Parlavamo di sorrisi: ha accolto così anche il rientro di Andreazzoli?
"Sì, non mi nascondo. Sono qui per merito del mister, abbiamo fatto un percorso importante insieme. Poi ci sono state delle scelte che abbiamo accettato ma siamo contenti del suo ritorno senza dubbio".
Da giocatore esperto: dove passa la salvezza?
"Non dobbiamo sbagliare determinate partite, in casa. Dobbiamo vincere assolutamente queste gare e strappare risultati importanti fuori. La prima è Udine, abbiamo poi Bologna. Sono partite importanti, per noi, andremo là per giocarcela e per fare risultato, almeno per non perdere. Dobbiamo fare 10-12 punti per salvarci".
Caputo prima si è definito 'giovane' e 'con tanti anni di carriera davanti': le risponde qualcosa? E, scherzi a parte, se lo aspettava così?
"Me lo aspettavo e poi è vero, è giovane... Può fare ancora bene, è un professionista serio, ha trent'anni ma ne dimostra ventitre, ventiquattro per come si cura. Anche Ronaldo ha trentaquattro anni, no? Ciccio può fare tanti anni a grandi livelli".
Anni che passano: quando lei usciva dal settore giovanile della Juventus, Kean aveva... Un anno.
"Non è una bella cosa da ricordare (ride, ndr). Fa piacere, però, trovare un ragazzo così talentuoso contro: l'ho apprezzato già quando era a Verona. E' un ragazzo forte, fisico, vuole mettersi in mostra e dimostrare di essere da Juventus. Lui era all'Hellas, io a Bologna, ma l'ho incontrato e l'ho visto all'opera: so che giocatore è, è cresciuto tanto però. Parliamo di quando aveva sedici anni, ha margini di miglioramento pazzeschi. Se dovrà incontrarlo, gli farò pesare questi diciotto anni di età di differenza...".
Lei è cresciuto nella Juventus, correva l'anno 2001 quando lasciò il club.
"Sono passati diciotto anni, sono stato sei anni e sono cresciuto lì. Mi ha dato tanto, sono contento: uscire da una società del genere, anche se era un'altra società, ti riempie d'orgoglio".
Quella di oggi è la squadra più forte d'Europa?
"Se non del mondo, anche se è tutto da dimostrare. E' la squadra più completa e organizzata, è la migliore attualmente".
Come ci si prepara a una gara così, mentalmente?
"Non si può dire... E' una gara carica, bella, che regala emozioni e voglia di mettersi in mostra anche alla mia età. Ti prepari perché hai voglia di dimostrare e di metterti in gioco contro questi campioni".
Parlavamo di sorrisi: ha accolto così anche il rientro di Andreazzoli?
"Sì, non mi nascondo. Sono qui per merito del mister, abbiamo fatto un percorso importante insieme. Poi ci sono state delle scelte che abbiamo accettato ma siamo contenti del suo ritorno senza dubbio".
Da giocatore esperto: dove passa la salvezza?
"Non dobbiamo sbagliare determinate partite, in casa. Dobbiamo vincere assolutamente queste gare e strappare risultati importanti fuori. La prima è Udine, abbiamo poi Bologna. Sono partite importanti, per noi, andremo là per giocarcela e per fare risultato, almeno per non perdere. Dobbiamo fare 10-12 punti per salvarci".
Caputo prima si è definito 'giovane' e 'con tanti anni di carriera davanti': le risponde qualcosa? E, scherzi a parte, se lo aspettava così?
"Me lo aspettavo e poi è vero, è giovane... Può fare ancora bene, è un professionista serio, ha trent'anni ma ne dimostra ventitre, ventiquattro per come si cura. Anche Ronaldo ha trentaquattro anni, no? Ciccio può fare tanti anni a grandi livelli".
Anni che passano: quando lei usciva dal settore giovanile della Juventus, Kean aveva... Un anno.
"Non è una bella cosa da ricordare (ride, ndr). Fa piacere, però, trovare un ragazzo così talentuoso contro: l'ho apprezzato già quando era a Verona. E' un ragazzo forte, fisico, vuole mettersi in mostra e dimostrare di essere da Juventus. Lui era all'Hellas, io a Bologna, ma l'ho incontrato e l'ho visto all'opera: so che giocatore è, è cresciuto tanto però. Parliamo di quando aveva sedici anni, ha margini di miglioramento pazzeschi. Se dovrà incontrarlo, gli farò pesare questi diciotto anni di età di differenza...".
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