Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / bologna / Altre Notizie
Di Caro su Mihajlovic: "Ieri uno dei suoi gol più belli"TUTTO mercato WEB
lunedì 26 agosto 2019, 11:42Altre Notizie
di Luca Bargellini

Di Caro su Mihajlovic: "Ieri uno dei suoi gol più belli"

Sono dedicate a Sinisa Mihajlovic le prime due pagine de La Gazzetta dello Sport. Sul tecnico del Bologna, tornato a guidare la sua squadra in panchina dopo oltre un mese di degenza per la leucemia che lo ha colpito, ha catturato l'attenzione di tutta la stampa e dei tifosi di tutta Italia che si sono subito stretti attorno al tecnico serbo. Di lui quest'oggi ha scritto sulla rosea Andrea Di Caro: "«Vi avevo promesso che sarei stato con voi. E sono qui. Per qualcuno sono stato un pazzo a uscire dall’ospedale. Ma io volevo esserci. Io dovevo esserci». Quando i giocatori del Bologna hanno visto spuntare Sinisa Mihajlovic in albergo, sono rimasti attoniti. Quando ha cominciato a parlare, hanno pianto. Più magro, segnato, quasi tenero: eppure l’immagine di Sinisa che entra in campo è stata di una potenza e di una forza inaudita. L’ha aspettato, cercato e voluto questo momento Sinisa. Quando gli hanno detto qualche giorno fa che, dispiaceva a tutti, ma «no» i valori sconsigliavano ogni rischio, lui ha prima insistito, poi pianto di rabbia, quindi ha guardato i medici negli occhi come sa fare lui e ha detto: «I valori saliranno, lo so, tornate tra due giorni». Aveva ragione. Così ieri mattina lo hanno preparato, ed è uscito per la prima volta dall’ospedale sentendo le ginocchia tremare, perché 40 giorni fermo tolgono forze anche ad un guerriero. Poi ha guardato il cielo, che aveva visto dal 15 luglio solo attraverso una finestra, ha respirato aria finalmente non filtrata, è salito su una macchina debitamente attrezzata ed è partito per Verona, per riabbracciare la sua vita. Cosa ha pensato in quei primi passi fuori dal Sant’Orsola e in quelli che al Bentegodi lo hanno separato dalla sua panchina, sarà lui stesso presto a raccontarlo. Non c’è bisogno di anticipare nulla. Ma quanti pensieri, quante emozioni, quanta vita in quei passi. La battaglia non è finita, è ancora lunga, ma ieri Sinisa ha segnato uno dei suoi gol più belli".