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Memoria corta nel calcio e un ciclo finito. Pochettino, epilogo già scrittoTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
martedì 19 novembre 2019, 21:08Serie A
di Gaetano Mocciaro

Memoria corta nel calcio e un ciclo finito. Pochettino, epilogo già scritto

Il calcio ha la memoria corta, cortissima. L'esonero di Mauricio Pochettino è solo l'ultimo caso in ordine cronologico. Il 1° giugno 2019 il Tottenham giocava la sua prima finale di Champions League, eliminando nel suo cammino squadre blasonate come Inter, Borussia Dortmund, Manchester City, infine la miglior squadra dell'ultima edizione, ossia l'Ajax.

Una panchina che già all'epoca, tuttavia, non sembrava così salda. "Dipende dal progetto" raccontò in un'intervista in quel periodo l'argentino, lasciando la situazione in bilico fino alla finale. Aveva capito probabilmente che con questo Tottenham era stato fatto il massimo. Eppure, solamente un anno prima, aveva firmato il prolungamento fino al 2023.


La stagione 2019-20 era partita senza i migliori auspici: 3-1 all'Aston Villa all'esordio dopo essere stato sotto fino a un quarto d'ora dalla fine. Campanello d'allarme non del tutto colto. Il 24 settembre la sconfitta ai calci di rigore contro il Colchester United, squadra di League Two (equivalente della nostra Serie D), toglieva di mezzo gli Spurs dalla Carabao Cup. Il peggio doveva ancora venire: una settimana e arriva il 2-7 casalingo contro il Bayern in Champions. La mazzata definitiva, che ha portato a una crisi senza fine: da allora nessuna vittoria in Premier League, tre pareggi e due sconfitte, una delle quali pesante (0-3 a Brighton). A nulla sono serviti due successi contro lo Stella Rossa in Champions. Il ciclo era finito, Pochettino lo aveva capito mesi fa. Ed era meglio saltare prima, per evitare l'epilogo di stasera: l'esonero.