Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / bologna / Serie A
LIVE TMW - Dal Pino: "La Lega Serie A ha incontrato Amazon già prima di me"TUTTO mercato WEB
lunedì 20 gennaio 2020, 18:51Serie A
di Ivan Cardia
fonte inviato a Milano

LIVE TMW - Dal Pino: "La Lega Serie A ha incontrato Amazon già prima di me"

18.25 - Prima volta del presidente - Esordio in via Rosellini per Paolo Dal Pino, nuovo presidente della Lega Serie A che oggi ha partecipato alla sua prima assemblea dopo l’elezione, alla presenza dei rappresentanti di tutti i club del nostro massimo campionato. Al termine dell’assemblea, l’incontro con la stampa.

18.32 - Si parte con un'analisi dell'assemblea - “I lavori sono andati molto bene - ha spiegato - in un clima molto coeso e unito. Sono molto soddisfatto, non ci sono temi particolari: l’agenda prevedeva soltanto alcuni aggiornamenti sul tema dei diritti, sul quale non ci sono novità anche perché sarà un percorso abbastanza lungo. Ho in programma di visitare tutti i club, anche per farmi un’idea di quali sono le strutture e le esigenze di ciascuno.

Ho accettato questo incarico con più obiettivi. Il primo è di trasformare la Lega Serie A in una media company attiva a livello internazionale. Non si tratta di fare il proprio canale, ma dell’attitudine con cui affrontare la propria vita quotidiana. Credo che il momento sia in continua evoluzione: crescono piattaforme alternative che vanno a soddisfare esigenze diverse. Penso per esempio a chi guarda le partite sul telefonino, a mio figlio che magari non le guarda per intero ma vuole vedere soltanto, on demand, l'azione più bella. Penso a chi fruisce di contenuti diversi su piattaforme che non hanno più nulla a che vedere con la normale televisione. Dobbiamo essere in grado di strutturarci per cogliere questa montante esigenza di consumo dei nostri clienti finali e organizzarci per offrire un prodotto soddisfacente sotto qualsiasi profilo. C'è il tema degli stadi, c'è quello della internazionalizzazione: vedo un grande interesse per le squadre italiane all'estero. Questo consente di aprirsi a mercati diversi, il nostro calcio deve tornare a essere il più bello e il più visto al mondo. Oggi altre leghe hanno corso più veloce di noi e sono arrivate dove dovevano arrivare. Ora tocca a noi accelerare e portare i cambiamenti che possano consentire alla Serie A di tornare leader da questo punto di vista. Tanti club hanno una passione magnifica, dedicano le proprie risorse a quest'industria: sta a noi portare avanti questo percorso, cercando di coniugare la trasformazione della Lega in una realtà che ragioni come media company a quella di una Lega che sia di supporto per spingere il messaggio culturale che il calcio rappresenta nel nostro Paese e per il nostro Paese anche all'estero. Sono aperti tavoli su più fronti e io mi inserisco in una corsa già iniziata: governo, FIGC, istituzioni. Il sistema calcio è un punto molto importante rispetto al sistema Paese. Riunione positiva, direi che l'unico tema importante di oggi sia stata l'intenzione di partire con una revisione dello statuto: ci sono alcune cose che evidentemente vanno corretto, a partire dal sistema elettivo".

Quanto manca a questa Lega, sia a livello strutturale che culturale, per fare il salto di qualità che lei richiede?
"Io credo che fosse già in movimento: con l'assunzione dell'ad, Luigi De Siervo, è arrivata una persona che viene dal monto della radiotelevisione e porta con sé un bagaglio di conoscenze. Oggi siamo in una fase di partenza, poi è evidente che ci possano essere modelli differenti. Per me il vero tema è spostare molto l'attenzione dal panorama nazionale a quello internazionale. Quando si entra a parlare di OTT o di altri player comunque non tradizionali, si scoprono declinazioni di contenuti che non hanno nulla a che fare con quegli attuali. Non costruiremo una media company all'interno, ma dovremo avere dentro chi sa ragionare in quel modo".

Potreste ripensare gli orari in cui si gioca?
"È un tema sollevato da diversi presidenti, serve un equilibrio. Io sono sensibile a questo tema, dobbiamo pensare a chi guarda il nostro calcio anche all'estero: abbiamo potenzialità gigantesche, che non possiamo andare a sviluppare se non ragioniamo con questa flessibilità".


Quale può essere la vostra scaletta sul tema dei diritti tv?
"Non voglio dare date, ci sto lavorando. Ho incontrato SKY, ho incontrato Max Ibarra con cui ho lavorato a Wind, incontrerò, sempre con Luigi De Siervo, DAZN, MediaPro. Vedremo. Ci sono due diverse ipotetiche di tempistica, comunque sui diritti tv possiamo dire che entro il primo semestre si possa chiudere qualcosa. Quindi tempi rapidi".

Ha parlato di voler aumentare i diritti tv internazionali. Ha un obiettivo concreto di crescita in tal senso? Ci sono contatti con gli OTT?
"Sì, ci sono. Quando sono entrato la Lega aveva già incontri con Amazon per l'Italia, io avrò incontri con OTT che non hanno a che fare solo con l'Italia: senza fare nomi, su potenziali diritti internazionali. Per quanto riguarda il traguardo, io sono qui da una settimana e forse già dovrei riflettere molto di più prima di parlare, però le posso dare una risposta: sappiamo cosa prende la Liga, da questo tipo di diritti. Io non so se saremo in grado, e quanto, di far crescere i diritti internazionali. Vista da un outsider che sta entrando in questo campo, io ho vissuto tanto all'esperto, in parte ci vivo e lavoro ancora oggi: per esempio, a casa mia in Brasile vedo le partite sul canale internazionale della RAI. Prima le vedevo su ESPN e FOX, ora ci sono quelle delle altre leghe su questi canali. E lo stesso accade in tutta l'America latina. Non deve essere facile vendere questo tipo di diritti, io non ho ricette da dare. Ma penso che ci voglia più presenza: non puoi vendere i diritti e poi dimenticartene. Devi vendere i diritti e poi essere presenti sul territorio. Non è necessario pensare solo agli OTT, ma possiamo fare riferimento anche a operatori di telecomunicazioni che in molti Paesi hanno decine o centinaia di milioni di utenti. Il meccanismo attuale è un meccanismo passivo, poi se saremo in grado di raddoppiare, triplicare, o meno, dipenderà dalla nostra capacità di essere sul mercato, di parlare con potenziali partner e di far vivere la Serie A da fuori. Questa è la cosa più importante: se in altri Paesi, come il mio Brasile, la TV la vedi solo sulla RAI stai uscendo dalle case dei brasiliani che sono un popolo estremamente appassionato al calcio".

È corretto dire che ricercare un clima più unito sia uno dei suoi obiettivi principali?
"Di sicuro. Io non riesco neanche a pensare di lavorare in contesti come quelli che leggevo descritti: la ricerca del consenso fa parte del mio modo di lavorare. Un presidente che presiede un'assemblea non può permettere che le discussioni scivolino dove non devono scivolare. Poi ogni società ha obiettivi e desideri diversi: ci possono essere punti di vista diversi. Però c'è un bene comune e la Lega deve occuparsi di questo. Credo che, quando in una sala hai 20 squadre che vivono il proprio lavoro con passione, sudore quotidiano, voglia di fare bene e avere ritorni, la sintesi non sia difficile da raggiungere. In tutte le aziende ci sono dei momenti così".

Siete pronti per un progetto più ampio rispetto alla ripartizione dei diritti TV? Perché la Serie A ha perso tanto terreno?
"Beh, tenete presente che col 5G il mondo cambierà. Poi su questo tema non devo parlare io, sentite gli stessi presidenti che hanno progetti in questa direzione, a partire dagli stadi. C'è chi è avanti, chi ha già investito: dovremo cercare di accompagnare virtuosamente questo percorso, anche parlando col governo e con le istituzioni finanziarie, anche per progetti di supporto alle imprese private".

18.51 - Si conclude qui il live TMW della conferenza stampa di Dal Pino.