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Verso la ripresa: nodo stipendi. I calciatori rischiano di non essere pagati per mesi
Non solo la Lega Pro. Anche l’Assocalciatori, dopo il Consiglio Federale di ieri, ha usato toni duri per le decisioni arrivate in materia di contratti e stipendi. Sul banco degli imputati, nello specifico, finiscono i requisiti per le licenze nazionali per la prossima stagione: i club potranno iscriversi anche senza aver pagato i mesi di marzo e aprile, basterà dimostrare l’esistenza di un contenzioso al riguardo con i propri tesserati. E la scadenza per pagare il mese di maggio è comunque prorogata al 31 agosto. Un meccanismo che, nelle intenzioni della FIGC, dovrebbe semplicemente posticipare il pagamento degli ingaggi a ridosso della prossima stagione, quando le società ritengono di avere più liquidità rispetto alle difficoltà odierne.
Il rischio. Al netto dell’inevitabile incertezza sull’esito del contenzioso di cui sopra, il rischio concreto per i calciatori è un altro. E lo evidenzia La Repubblica: con questo sistema, un calciatore potrebbero di fatto trovarsi a incassare, dopo gli stipendi di gennaio e febbraio, soltanto quello di maggio e poi più nulla fino al 16 ottobre (data di scadenza dei pagamenti per i mesi successivi). Di fatto, rischiano di restare senza stipendio da marzo ad agosto tanti calciatori. E, se per un big di Serie A può essere un problema relativo, per chi non ha stipendi multimilionari sarebbe un ostacolo non da poco. Considerato che si parla di quasi 2000 problemi, le dimensioni del nodo sono abbastanza evidenti.
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