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Sassuolo, quel 'maledetto' primo posto e la maturità raggiunta da Roberto De Zerbi
Il Sassuolo aveva fatto l'acquolina in bocca al primo posto ma l'Udinese ha imbrigliato ancora una volta i neroverdi (il Sassuolo non segna un gol, in casa, all'Udinese dal 2016-2017). Per ben 3 volte i neroverdi si sono ritrovati al secondo posto potendo puntare al primo e per ben 3 volte hanno fallito l’occasione: sconfitta 1-2 contro la Juventus nel settembre 2018, pareggio 3-3 lo scorso 23 ottobre contro il Torino e pareggio contro l’Udinese venerdì scorso. I friulani avevano bisogno di fare punti e hanno piazzato il pullman stile Mourinho in Barcellona-Inter. C'era solo un modo di strappare almeno un punto contro questo Sassuolo, così come esisteva solo un modo per uscire indenni dal Camp Nou. Forse non piace agli esteti ma alla fine, gira che ti rigira, conta sempre e solo il risultato.
Così come conta per Roberto De Zerbi (che non lo ha mai nascosto, ora forse se ne stanno accorgendo in tanti). "Non mi piace vincere 4-3, mi piace vincere 2-0, 3-0, 4-0" ha detto il tecnico dopo la sfida del Mapei Stadium che certifica, ancora una volta, lo status raggiunto dal Sassuolo. Tre pareggi interni contro Cagliari, Torino e Udinese con tre squadre che hanno abbassato terribilmente il loro baricentro per non concedere spazio al Sassuolo. Contro Cagliari e Torino però c'era in campo un giocatore che in questo avvio ha fatto la differenza, ovvero Djuricic, con i friulani e a Napoli non c'era e il Sassuolo - non può essere un caso - ha fatto più fatica a costruire, anche se ha leggermente modificato il suo modo di giocare. E qui arriviamo alla maturità non solo della squadra ma anche dell'allenatore.
Roberto De Zerbi è stato criticato (o esaltato?) per il suo modo di pensare. In tanti dicevano, prendendo in prestito un vecchio titolo di Tuttosport: "E' solo bello?". Cioè, pensa solo ed esclusivamente alla bellezza e un po' meno al risultato finale. Il De Zerbi di un anno fa, probabilmente, avrebbe perso la partita con l'Udinese forse anche 0-2 incassando un paio di ripartenze e avrebbe perso anche a Napoli. Anche il tecnico, al terzo anno a Sassuolo, è maturato, è cresciuto, ha imparato dai suoi errori e ha capito che di fronte c'è anche un avversario che ti legge, ti studia e lavora sui tuoi difetti. Il tecnico ha capito quali sono i difetti della sua macchina 'quasi' perfetta. Il Sassuolo di un anno fa avrebbe ottenuto applausi ma 0 punti contro Napoli e Udinese. Il Sassuolo di quest'anno, una grande squadra, ha strappato 4 punti agli azzurri e ai bianconeri. In classifica la squadra di De Zerbi si avvicina alla capolista Milan, restando una delle tre formazioni imbattute del campionato con i rossoneri, la Juventus e la Roma (sconfitta a tavolino contro il Verona per i giallorossi ma non sul campo). Cagliari, Torino e Udinese hanno giocato innanzitutto per non perdere e poi per vincere. Ma il Sassuolo ha di che essere orgoglioso: tutti lo affrontano ritenendolo una grande squadra, per la prima volta nella sua storia il club neroverde è imbattuto nelle prime 7 partite stagionali giocate in Serie A, e la classifica continua a sorridere.
Così come conta per Roberto De Zerbi (che non lo ha mai nascosto, ora forse se ne stanno accorgendo in tanti). "Non mi piace vincere 4-3, mi piace vincere 2-0, 3-0, 4-0" ha detto il tecnico dopo la sfida del Mapei Stadium che certifica, ancora una volta, lo status raggiunto dal Sassuolo. Tre pareggi interni contro Cagliari, Torino e Udinese con tre squadre che hanno abbassato terribilmente il loro baricentro per non concedere spazio al Sassuolo. Contro Cagliari e Torino però c'era in campo un giocatore che in questo avvio ha fatto la differenza, ovvero Djuricic, con i friulani e a Napoli non c'era e il Sassuolo - non può essere un caso - ha fatto più fatica a costruire, anche se ha leggermente modificato il suo modo di giocare. E qui arriviamo alla maturità non solo della squadra ma anche dell'allenatore.
Roberto De Zerbi è stato criticato (o esaltato?) per il suo modo di pensare. In tanti dicevano, prendendo in prestito un vecchio titolo di Tuttosport: "E' solo bello?". Cioè, pensa solo ed esclusivamente alla bellezza e un po' meno al risultato finale. Il De Zerbi di un anno fa, probabilmente, avrebbe perso la partita con l'Udinese forse anche 0-2 incassando un paio di ripartenze e avrebbe perso anche a Napoli. Anche il tecnico, al terzo anno a Sassuolo, è maturato, è cresciuto, ha imparato dai suoi errori e ha capito che di fronte c'è anche un avversario che ti legge, ti studia e lavora sui tuoi difetti. Il tecnico ha capito quali sono i difetti della sua macchina 'quasi' perfetta. Il Sassuolo di un anno fa avrebbe ottenuto applausi ma 0 punti contro Napoli e Udinese. Il Sassuolo di quest'anno, una grande squadra, ha strappato 4 punti agli azzurri e ai bianconeri. In classifica la squadra di De Zerbi si avvicina alla capolista Milan, restando una delle tre formazioni imbattute del campionato con i rossoneri, la Juventus e la Roma (sconfitta a tavolino contro il Verona per i giallorossi ma non sul campo). Cagliari, Torino e Udinese hanno giocato innanzitutto per non perdere e poi per vincere. Ma il Sassuolo ha di che essere orgoglioso: tutti lo affrontano ritenendolo una grande squadra, per la prima volta nella sua storia il club neroverde è imbattuto nelle prime 7 partite stagionali giocate in Serie A, e la classifica continua a sorridere.
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