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Torino, l'emergenza da Covid sta rientrando. E ora Nicola aspetta i big
L’emergenza da Covid comincia a rientrare. In tre avevano già potuto affrontare la trasferta di Crotone (Baselli, Buongiorno e Murru), ora si è negativizzato anche Linetty. Quattro su otto sono guariti, adesso si aspettano gli altri e si attende di capire le condizioni di chi già può unirsi al gruppo di Davide Nicola. Certamente, però, a conti fatti, restano positivi i big: attualmente restano fuori uso Belotti, Bremer, Nkoulou e Singo. Mezza colonna vertebrale della squadra, i titolari indiscussi e dei quali a Crotone si è sentita la loro mancanza. Soprattutto là dietro, nel pacchetto arretrato, che è andato in affanno con l’ultima della classe.
La difesa è tornata a fare acqua. C’è l’attenuante delle tante assenze, ma è difficile accettare il fatto di aver subito quattro reti da una squadra che, prima dell’ultima giornata, aveva il secondo attacco meno prolifico di tutto il torneo. E i numeri della stagione tornano a spaventare, nonostante prima dello stop fossero arrivate prestazioni convincenti da questo punto di vista. Perché il Toro aveva trovato la quadra giusta, con due partite consecutive con la porta inviolata, e invece da Crotone rientra con nuovi punti interrogativi. La certezza, però, è una: allo stesso punto del campionato, i granata avevano subito più gol soltanto nel 1958/1959, l’anno della prima retrocessione del club in serie B. All’epoca furono 53, oggi sono 45, che vuol dire una media di quasi due reti a partita. E pensare che Sirigu, prima della sospensione forzata a causa del Covid, era reduce da due gare consecutive con la porta inviolata, quelle contro Genoa e Cagliari. Davanti a lui, però, non c’era la “difesa B” con Lyanco e Rodriguez. Ed è anche per questo motivo che Nicola aspetta notizie confortanti dai tamponi della settimana.
Il prossimo test dei granata sarà al cospetto dell’Inter di Antonio Conte: una vera e propria armata, anche dal punto di vista realizzativo. Ecco perché cambierebbe non poco affrontarla con Nkoulou e Bremer, i due difensori costretti all’isolamento perché contagiati. La loro assenza si è sentita terribilmente non solo per tutta la squadra, ma anche per lo stesso Izzo, che senza i compagni di reparto è andato in difficoltà, complice anche una lombalgia che lo tormentava. Nicola attende fiducioso e speranzoso, mentre da oggi comincerà a preparare la sfida contro i nerazzurri. Rappresentano una montagna enorme da scalare, ma il tecnico vuole provare a ribaltare il pronostico.
La difesa è tornata a fare acqua. C’è l’attenuante delle tante assenze, ma è difficile accettare il fatto di aver subito quattro reti da una squadra che, prima dell’ultima giornata, aveva il secondo attacco meno prolifico di tutto il torneo. E i numeri della stagione tornano a spaventare, nonostante prima dello stop fossero arrivate prestazioni convincenti da questo punto di vista. Perché il Toro aveva trovato la quadra giusta, con due partite consecutive con la porta inviolata, e invece da Crotone rientra con nuovi punti interrogativi. La certezza, però, è una: allo stesso punto del campionato, i granata avevano subito più gol soltanto nel 1958/1959, l’anno della prima retrocessione del club in serie B. All’epoca furono 53, oggi sono 45, che vuol dire una media di quasi due reti a partita. E pensare che Sirigu, prima della sospensione forzata a causa del Covid, era reduce da due gare consecutive con la porta inviolata, quelle contro Genoa e Cagliari. Davanti a lui, però, non c’era la “difesa B” con Lyanco e Rodriguez. Ed è anche per questo motivo che Nicola aspetta notizie confortanti dai tamponi della settimana.
Il prossimo test dei granata sarà al cospetto dell’Inter di Antonio Conte: una vera e propria armata, anche dal punto di vista realizzativo. Ecco perché cambierebbe non poco affrontarla con Nkoulou e Bremer, i due difensori costretti all’isolamento perché contagiati. La loro assenza si è sentita terribilmente non solo per tutta la squadra, ma anche per lo stesso Izzo, che senza i compagni di reparto è andato in difficoltà, complice anche una lombalgia che lo tormentava. Nicola attende fiducioso e speranzoso, mentre da oggi comincerà a preparare la sfida contro i nerazzurri. Rappresentano una montagna enorme da scalare, ma il tecnico vuole provare a ribaltare il pronostico.
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