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ESCLUSIVA TMW - Avv. Cacciotti: "Ecco come stanno liberalizzando la professione di agente"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 31 maggio 2021, 18:19Altre Notizie
di Luca Bargellini
esclusiva

Avv. Cacciotti: "Ecco come stanno liberalizzando la professione di agente"

Mentre la stagione 2020/2021 volge al termine e la nuova sta per nascere nel mondo degli agenti si sta battagliando sulle normative che regolano la professione. In particolare quelle legate all’accesso al ruolo di agente sportivo, solitamente gestita attraverso un esame che ad oggi può essere bypassato attraverso l’iscrizione agli albi di paesi con una normativa diversa da quella italiana. Tali soggetti poi vengono equiparati dalle normative del nostro paese, rendendo di fatto inutile l’esame di accesso alla professione. Di questo tema abbiamo parlato con l’avvocato Pierpaolo Cacciotti:

Avvocato sappiamo che lei come responsabile del Dipartimento dello Sport dello Studio Legale Agnoli e Giuggioli ha seguito tutta la vicenda degli agenti sportivi stabiliti.
"Si, esatto, dal 2019, dinanzi al TAR del Lazio, in diversi ricorsi, comprese impugnative di decisioni del Collegio di Garanzia dello Sport presso il CONI, tra le quali rammento proprio una delibera di rigetto avente ad oggetto la domanda di iscrizione nel Registro Nazionale degli Agenti Sportivi CONI (sezione stabiliti) di un aspirante agente, per carenza del requisito di superamento della prescritta prova abilitativa, finalizzata ad accertarne l'idoneità. Il Collegio di Garanzia dello Sport, circa un anno dopo, ha poi cambiato orientamento: basti pensare alle ultime decisioni in materia di agenti stabiliti (decisioni nn. 16-17-18-19-20-21 e 24 del 2021), che hanno sancito la inequiparabilità della “registrazione temporanea” al titolo di agente sportivo professionista previsto dalla normativa italiana.

Cosa pensa di questo andamento anomalo in materia di agenti sportivi prima “stabiliti” e poi “stabiliti domiciliati”?
"Una registrazione ottenuta in Spagna o in Inghilterra mediante una telefonata o una app non dovrebbe permettere di ritrovarsi un titolo equipollente a quello conseguito in Italia davanti a commissioni agenti CONI e FIGC, composte da illustri giuristi, tra cui dei magistrati della Repubblica. Questa della domiciliazione è la prova lampante del tentativo di liberalizzare la categoria: cosa già fatta dalla Fifa con la famosa circolare n. 1417 del 30 aprile 2014, che ha introdotto una nuova figura giuridicamente ibrida denominata “intermediario”, dettando alle Federazioni degli standard minimi da seguire nell'elaborazione dei relativi regolamenti nazionali".


In sintesi come dovrebbe essere definita questa situazione degli agenti stabiliti domiciliati.
"Occorre maggiore chiarezza. Si deve prendere atto della liberalizzazione in atto: sulla scia della Fifa. In materia di agenti sportivi permangono diverse problematiche in Italia. La prima riguarda tutti coloro che dall'aprile 2015 si sono visti autorizzati dalla Fifa ad operare senza dovere superare alcuna prova e che oggi, comprensibilmente, vanno a caccia di una qualche “sanatoria” per potere continuare la propria attività lavorativa senza vedersi tacciare di “abusivismo” consci, al contempo, che la percentuale di aspiranti agenti che supera gli esami è nell'ordine del 10%. Ed in fine valutare altri aspetti, tra cui quello fiscale, e gli effetti della liberalizzazione: come avviene in tanti altri settori – equiparabili - un maggior numero di operatori porterà una maggiore concorrenza e, quasi inevitabilmente, il fatturato delle commissioni sarà sempre più, in proporzione, ad appannaggio di pochi".

Attualmente l'esame da agente sportivo cosa rappresenta
"Chiunque è libero di sostenerlo ed ampliare il proprio bagaglio conoscitivo che, senz'altro, è alla base di una attività professionale complessa come quella di agente sportivo e costruire così delle solide basi, idonee per ottenere un maggiore successo. Ma come già detto, ad oggi, con la normativa vigente, un aspirate agente da una parte intravede l'esame (ed il suo 10% di promossi), e dall'altra una domiciliazione come “stabilito” che - dopo tre anni - lo equipara a chi supera la prova selettiva (dinanzi a CONI e FIGC). In conclusione, gli Organi di giustizia sportiva hanno definitivamente preso atto dell'impianto normativo e, conseguentemente, di tutti i requisiti qualitativi richiesti ex lege per potersi iscrivere al “Registro Nazionale Agenti Sportivi Coni”, ma la liberalizzazione è di fatto in corso".