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L'Inter non suona la nona, l'Atalanta ferma i campioni d'Italia: 0-0 a Bergamo. Portieri sugli scudi
Atalanta-Inter finisce 0-0.
Nessun gol e un punto a testa al Gewiss Stadium. Inter-Atalanta termina infatti col risultato di 0-0: la sfida tra il primo e il terzo attacco della Serie A non produce un gol che sia uno, tra errori degli attaccanti e miracoli dei portieri. Sono infatti Juan Musso e Samir Handanovic - non sempre esaltati dalla critica, specie lo sloveno - i migliori in campo del big match di giornata. Contro una Dea più che spuntata nelle scelte a sua disposizione - fuori anche Ilicic e Malinovskyi, oltre a Hateboer, Zapata e Gosens - la squadra di Simone Inzaghi non riesce a suonare la nona, fermandosi a otto vittorie consecutive in campionato. Viste le premesse, è un punto che fa più felice Gian Piero Gasperini: gli orobici non risalgono sul treno scudetto, ma le assenze sono troppe per non essere considerate e poi tengono comunque il muso avanti alla Juventus in ottica Champions. Mezza occasione sprecata - contro un grande avversario - per l’Inter, ma è stata una partita molto equilibrata, sia nell’intensità che nelle occasioni da gol. La differenza l’hanno fatta i portieri.
Le scelte iniziali: Gasp a quattro, Inzaghi con Sanchez. Costretto a reinventare la Dea dai tanti forfait, il tecnico rompe il tabù della difesa a quattro varando un quasi inedito 4-2-3-1 con Koopmeiners sulla trequarti. Il tecnico interista opta per tre cambi rispetto alla Supercoppa, tirando fuori dalla gabbia il leone Sanchez. Dentro anche Darmian e D’Ambrosio.
Reti bianche all’intervallo. Cori discriminatori per Dzeko . Il copione è subito chiaro: l’Inter tiene palla, l’Atalanta aggredisce ma fatica a costruire. Bravo nei minuti iniziali Palomino a neutralizzare un’imbucata di D’Ambrosio, il primo squillo orobico è di Freuler poco prima del quarto d’ora. La grande occasione capita a Sanchez, tra le proteste dei padroni di casa per un fallo su Muriel: ci pensa Musso, con una gran parata che rende inutile il ricorso alla moviola. Dzeko impreciso, Barella bersagliato e con fasciatura dalla mezz’ora. Nel finale di frazione, cresce la formazione di casa: gli ospiti chiudono tra le proteste per un contatto fra Perisic e Pasalic nell’area interista. Massa non ravvisa gli estremi del fallo da rigore e probabilmente fa bene. Nessun minuto di recupero e nessun gol nel primo tempo: lo 0-0 resiste al rientro delle squadre negli spogliatoi. Da segnalare dei cori discriminatori (“sei uno zingaro”) piovuti dalla curva dove si trovano i tifosi dell’Atalanta all’indirizzo di Dzeko.
Musso e Handanovic in cattedra. La ripresa inizia con ben altra musica. All’aggressività fisica gli orobici - che non hanno mai chiuso un primo tempo con un possesso palla così basso - aggiungono una certa pericolosità offensiva. Provvidenziale, fronte Inter, il portiere Handanovic su una conclusione a botta sicura di Pessina nata da una dormita di Brozovic. Gli ospiti si affidano soprattutto a Dzeko, che all’ora di gioco chiama Musso all’intervento. Inzaghi sfodera la panchina lunga e stravolge la formazione inserendo Dumfries, Vidal e Correa. L’Inter alza i giri, ma pecca ancora una volta di precisione con Dzeko che al 70’ si divora un gol fatto. Ancora portieri protagonisti: Musso vola sul siluro da fuori di Vidal, a dieci dalla fine Handanovic salva la pagnotta di Bastoni che lascia un’autostrada a Muriel. Altri cambi: Gasp butta dentro Miranchuk, Inzaghi inserisce Lautaro per Dzeko e De Vrij per il difensore italiano. Fuori anche un esausto Muriel, la Dea sfiora ancora la rete con Pasalic: provvidenziale, nuovamente, il capitano interista. Nel finale, altra occasionissima per i campioni d’Italia, ma il destro da due passi di D’Ambrosio - super tacco di Barella - si spegne sull’esterno della rete.
ATALANTA-INTER 0-0
Nessun gol e un punto a testa al Gewiss Stadium. Inter-Atalanta termina infatti col risultato di 0-0: la sfida tra il primo e il terzo attacco della Serie A non produce un gol che sia uno, tra errori degli attaccanti e miracoli dei portieri. Sono infatti Juan Musso e Samir Handanovic - non sempre esaltati dalla critica, specie lo sloveno - i migliori in campo del big match di giornata. Contro una Dea più che spuntata nelle scelte a sua disposizione - fuori anche Ilicic e Malinovskyi, oltre a Hateboer, Zapata e Gosens - la squadra di Simone Inzaghi non riesce a suonare la nona, fermandosi a otto vittorie consecutive in campionato. Viste le premesse, è un punto che fa più felice Gian Piero Gasperini: gli orobici non risalgono sul treno scudetto, ma le assenze sono troppe per non essere considerate e poi tengono comunque il muso avanti alla Juventus in ottica Champions. Mezza occasione sprecata - contro un grande avversario - per l’Inter, ma è stata una partita molto equilibrata, sia nell’intensità che nelle occasioni da gol. La differenza l’hanno fatta i portieri.
Le scelte iniziali: Gasp a quattro, Inzaghi con Sanchez. Costretto a reinventare la Dea dai tanti forfait, il tecnico rompe il tabù della difesa a quattro varando un quasi inedito 4-2-3-1 con Koopmeiners sulla trequarti. Il tecnico interista opta per tre cambi rispetto alla Supercoppa, tirando fuori dalla gabbia il leone Sanchez. Dentro anche Darmian e D’Ambrosio.
Reti bianche all’intervallo. Cori discriminatori per Dzeko . Il copione è subito chiaro: l’Inter tiene palla, l’Atalanta aggredisce ma fatica a costruire. Bravo nei minuti iniziali Palomino a neutralizzare un’imbucata di D’Ambrosio, il primo squillo orobico è di Freuler poco prima del quarto d’ora. La grande occasione capita a Sanchez, tra le proteste dei padroni di casa per un fallo su Muriel: ci pensa Musso, con una gran parata che rende inutile il ricorso alla moviola. Dzeko impreciso, Barella bersagliato e con fasciatura dalla mezz’ora. Nel finale di frazione, cresce la formazione di casa: gli ospiti chiudono tra le proteste per un contatto fra Perisic e Pasalic nell’area interista. Massa non ravvisa gli estremi del fallo da rigore e probabilmente fa bene. Nessun minuto di recupero e nessun gol nel primo tempo: lo 0-0 resiste al rientro delle squadre negli spogliatoi. Da segnalare dei cori discriminatori (“sei uno zingaro”) piovuti dalla curva dove si trovano i tifosi dell’Atalanta all’indirizzo di Dzeko.
Musso e Handanovic in cattedra. La ripresa inizia con ben altra musica. All’aggressività fisica gli orobici - che non hanno mai chiuso un primo tempo con un possesso palla così basso - aggiungono una certa pericolosità offensiva. Provvidenziale, fronte Inter, il portiere Handanovic su una conclusione a botta sicura di Pessina nata da una dormita di Brozovic. Gli ospiti si affidano soprattutto a Dzeko, che all’ora di gioco chiama Musso all’intervento. Inzaghi sfodera la panchina lunga e stravolge la formazione inserendo Dumfries, Vidal e Correa. L’Inter alza i giri, ma pecca ancora una volta di precisione con Dzeko che al 70’ si divora un gol fatto. Ancora portieri protagonisti: Musso vola sul siluro da fuori di Vidal, a dieci dalla fine Handanovic salva la pagnotta di Bastoni che lascia un’autostrada a Muriel. Altri cambi: Gasp butta dentro Miranchuk, Inzaghi inserisce Lautaro per Dzeko e De Vrij per il difensore italiano. Fuori anche un esausto Muriel, la Dea sfiora ancora la rete con Pasalic: provvidenziale, nuovamente, il capitano interista. Nel finale, altra occasionissima per i campioni d’Italia, ma il destro da due passi di D’Ambrosio - super tacco di Barella - si spegne sull’esterno della rete.
ATALANTA-INTER 0-0
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