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TMW RADIO - Pasqualin: "Senza Coppa Italia è fallimento Juventus. Dybala? Va all'Inter"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 10 maggio 2022, 19:05Serie A
di Dimitri Conti

TMW RADIO - Pasqualin: "Senza Coppa Italia è fallimento Juventus. Dybala? Va all'Inter"

Claudio Pasqualin intervistato da Niccolò Ceccarini
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L'avvocato Claudio Pasqualin, esperto di diritto sportivo, ha così parlato su TMW Radio, durante Stadio Aperto con Niccolò Ceccarini, iniziando dalla finale di Coppa Italia di domani: “Il trofeo e ambito da entrambi, la Juve però ha solo quello a disposizione e senza rischia di essere un fallimento. La zona Champions è un traguardo di ripiego, inventato dopo aver visto l’andazzo. Vedo leggermente favorita l’Inter”.

Che riflessioni su Dybala?
“Dipende dallo scopo finale della trattativa: se era tenerlo, è evidente che hai fallito. Altrimenti è andata come doveva, evidentemente non c’era il feeling necessario. La sua prossima maglia sarà nerazzurra, nonostante la concorrenza. Gli scarti li ha dati la Juventus, il procuratore ha fatto il suo”.

Va all’Inter?
“La mia impressione è decisamente questa, mi pare le cose vadano in quella direzione”.

Cosa ne pensa dei problemi di Vlahovic?
“Siamo abituati a vederlo segnare sempre, se non lo fa per due partite gli gettiamo la croce addosso. Non è così: resta un formidabile centravanti e sarà un super acquisto per la Juventus. Magari già da domani sera… E poi gli servono i compagni giusti, magari un compagno di nazionale come Milinkovic-Savic, al quale stanno pensando”.

Per Ibrahimovic vede un futuro da dirigente?
“Ha l’autorità e la personalità per stare in posti di comando. Ha sbugiardato tutti in queste ultime due stagioni, lo vedrei bene al Milan”.

Quanto è cresciuto Maldini?
“In maniera esponenziale, le cose hanno preso la piega immaginata. A volte sono scommesse col destino: penso a Donnarumma e un eventuale rendimento da numero uno al mondo. La decisione presa da Maldini è stata anti-economica ma moralmente ineccepibile. Le parate di Maignan l’hanno aiutato”.

Finito il ciclo Gasperini a Bergamo?
“Logica vorrebbe che il rapporto continuasse ma ancora non è chiaro quale sia l’atteggiamento della società, lui si è messo a disposizione ma ha un mercato anche europeo ampio, se decide di cambiare”.


Per Sartori si parla di Bologna.
“Anche i ds sono legati a risultati e prestazioni. L’arrivo di Sartori significherebbe salutare Bigon, anche se i due potrebbero coesistere”.

Quanto ha contato Sabatini per la risalita della Salernitana?
“Sabatini è un uomo di calcio, un filosofo, un libero pensatore dalla personalità intrigante e tormentata. Un uomo complesso che dedica tutto se stesso al lavoro e se dovesse riuscire a far venire fuori la Salernitana sarebbe anche più di un miracolo”.

Braida e Corvino tornano in Serie A.
“Mi torna in mente lo stridore dei freni della macchina su cui Ariedo e Galliani schizzarono fuori da un hotel di Milano. Dovevano prendere Lentini, mancavano venti minuti: facemmo irruzione con me e Andrea D’Amico. C’era una coppetta davanti e Galliani che metteva loro fretta, alla fine il contratto fu firmato in una sala e depositato per tempo. Con Corvino ricordo cene, aperitivi e trattative. Era tra gli interessati a Bierhoff, ci parlammo più volti ma alla fine Olivier si rifiutò perché diceva che era il mercato delle vacche”.

L’Italia non andrà ai Mondiali.
“Mi preoccupa il disinteresse della politica. Ieri è stata approvata una modifica al Decreto Crescita ma è troppo timida, ci vuole un’abolizione totale sui vantaggi per gli stranieri. Il limite di 1 milione favorisce le società con più mezzi, che continueranno ad approfittarne. Ridicolo pensare che giovi ai nostri vivai. Anzi, sotto i vent’anni non arrivi quasi mai a certe cifre”.

Che ne pensa di Ancelotti?
“Sembra pacioso è distratto, ma è solo un atteggiamento. Certo, rispetta le varie personalità e tratta ognuno a modo suo. Ha fotografato meglio di ogni altro Benzema”.

Italiano la convince?
“È entrato nella mentalità e nello spirito di Firenze. Meglio di altri. I tifosi della Fiorentina sono una “tribù” particolare, abituata bene e sofisticata, abituata a vincere qualcosa. Ha fatto esprimere al meglio i suoi giocatori”.