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esclusiva

Padovan: "Prandelli ha fatto altri mestieri e male"

ESCLUSIVA TMW - Padovan: "Prandelli ha fatto altri mestieri e male"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 25 giugno 2014, 12:492014
di Gaetano Mocciaro

Ai microfoni di Tuttomercatoweb il noto giornalista Giancarlo Padovan commenta il fallimento azzurro ai Mondiali.

Secondo fallimento mondiale consecutivo. Il secondo posto agli Europei è stato solo fumo negli occhi?

"Un risultato positivo o negativo è sempre risultato e non so se è fumo negli occhi. Ha illuso certamente molti e gran parte della stampa che ha sostenuto che Prandelli fosse un santo e la squadra competitiva. Questo non è vero. 4 anni fa c'erano le macerie del Sudafrica ora del Brasile. Prandelli non ha inciso in maniera positiva in un calcio palesemente in crisi. Il fumo negli occhi è stato gettato dai giornalisti della stampa italiana che dicevano che Prandelli era un grande ma in realtà è un mediocre. Si è incartato in una crociata mediatica a proposito dell'etica e della moralità. Un allenatore che parlava come fosse il capo di stato o il premier. Ha parlato poco di calcio e si è visto, non so se perché ne sa poco o se volesse nascondere i difetti. Fatto sta che ci siamo illusi di avere una sorta di guru che sosteneva battaglie e ci siamo dimenticati che l'allenatore deve fare l'allenatore. Prandelli ha fatto altri mestieri e male".

Sorpreso da come sono andate le cose?

"Il risultato non mi sorprende, io ero pessimista anche dopo la partita con l'Inghilterra. Bastava vivisezionare quella partita, dove abbiamo avuto occasioni fortunate e fortunose. Le dimissioni sono un istituto che pochi frequentano, doveroso che Prandelli e Abete le abbiano date e va dato loro merito, visto che in genere, specie dopo un contratto firmato, non si fanno".

Chi può essere il ct giusto?

"Chi dopo Prandelli non so. Certamente avrà un compito arduo, difficile. Il problema è anche l'allenatore ma non solo. Il punto è che la nostra qualità è bassa e costruire una Nazionale competitiva è quasi impossibile. Se le condizioni sono il poco tempo a disposizione se non le amichevoli e lo scarso bacino d'utenza su cui pescare c'è poco da sorridere. Possiamo imputare a Prandelli di non aver portato Rossi e Destro ma sono quisquiglie. La realtà è che non siamo capaci di concorrere con altre squadre. C'è un concetto di gioco confuso, giocatori di una certa età o senza stimoli o travolti dal clima o con poca esperienza internazionale. Fatto sta che non siamo all'altezza del resto d'Europa, e sottolineo Europa, non resto del mondo. Questo torneo ha palesato una crisi in corso del Vecchio Continente, con l'eliminazione di Spagna, Inghilterra, Italia e forse Portogallo. Questo è stato un Mondiale particolare, dove l'hanno fatta da padrona le centro e sudamericane, evidentemente meglio preparate o non risentono di questo clima che è una delle cause della nostra debacle. La prima è il gioco, l'idea di gioco che non c'era. Prandelli era confuso perché evidentemente si è occupato di altro, tipo fare il giudice del codice etico, per poi arrivare a fare una gara col 3-5-2 che poi è diventato un 3-6-1, che nemmeno l'italia del primo dopoguerra. Un atteggiamento difensivo totale nella speranza di conservare lo 0-0, che poi con l'uscita di Immobile abbiamo rinunciato a tirare in porta. Dopo aver subito il gol di Godin mi sono chiesto come potevamo segnare, visto che non avevamo punte".

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