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TMW - Raiola-Milan, tanti nomi in tavola. Dal quasi caso Donnarumma a Ibra
L'incontro di mercoledì pomeriggio tra Mino Raiola e il Milan è stata la miccia per fare esplodere il caso Zlatan Ibrahimovic. Perché lo svedese sarà free agent fra un mese, con la libertà di firmare per chiunque lo voglia. Ma al momento il Milan, pur interessato, è lontano dall'attaccante. È una questione di soldi, ma non solo: Ibra chiede più di 8 milioni, l'offerta è ferma a 6, ma a Milano il "tutto e subito" non va di moda. Quindi un arrivo di Ibra è visto come l'eclissi totale di Piatek, pagato 35 milioni solo dodici mesi fa. L'idea è che ci sia qualche problema che va oltre al singolo, considerato anche il paradigma Higuain: un anno fa fuori gioco nel Milan, ora titolare nella Juventus: due mondi che non si possono nemmeno paragonare, ora, eppure pure il Pipita era bloccato. Il Bologna ha offerto di più, ma per ora non c'è fretta.
DA SUSO A ROMAGNOLI - Così, al di là dell'affaire Zlatan, la visita di Raiola era di "cortesia", perché ha preso le procure di Jesus Suso e Alessio Romagnoli. Sono due casi "caldi", perché il primo vorrebbe il rinnovo oppure la cessione, e non per forza in questo ordine. Suso lo chiede da quasi due anni perché "fermo" a 3 milioni e, a parer suo, vorrebbe di più. Il Milan la vede diversamente. Romagnoli invece è il capitano e c'è meno frizione, probabilmente ci sarà un prolungamento, ma anche qui l'avverbio non è da escludere.
E DONNARUMMA? Il vero caso che sta sbucando sottotraccia è quello del portiere del Milan, in scadenza a giugno 2021. Euro2020 può essere la vetrina giusta per ricevere offerte corpose, visto che Donnarumma è il titolare indiscusso della Nazionale. E con "solo" dodici mesi di contratto ci sarà più di una squadra attratta dal suo status. Quanto può valere? Non certo gli 80 milioni di Alisson, ma sulla quarantina il Milan è disposto a trattare, soprattutto non dovesse arrivare la qualificazione in Champions League. Anche perché c'è l'idea che il futuro sia già in casa con Plizzari e non sia possibile trovare sul mercato uno comparabile a Donnarumma. Quindi sarà un'estate caldissima per Raiola, seppur con il caso Ibra ci sia già un inverno discretamente tiepido (per usare un eufemismo).
DA SUSO A ROMAGNOLI - Così, al di là dell'affaire Zlatan, la visita di Raiola era di "cortesia", perché ha preso le procure di Jesus Suso e Alessio Romagnoli. Sono due casi "caldi", perché il primo vorrebbe il rinnovo oppure la cessione, e non per forza in questo ordine. Suso lo chiede da quasi due anni perché "fermo" a 3 milioni e, a parer suo, vorrebbe di più. Il Milan la vede diversamente. Romagnoli invece è il capitano e c'è meno frizione, probabilmente ci sarà un prolungamento, ma anche qui l'avverbio non è da escludere.
E DONNARUMMA? Il vero caso che sta sbucando sottotraccia è quello del portiere del Milan, in scadenza a giugno 2021. Euro2020 può essere la vetrina giusta per ricevere offerte corpose, visto che Donnarumma è il titolare indiscusso della Nazionale. E con "solo" dodici mesi di contratto ci sarà più di una squadra attratta dal suo status. Quanto può valere? Non certo gli 80 milioni di Alisson, ma sulla quarantina il Milan è disposto a trattare, soprattutto non dovesse arrivare la qualificazione in Champions League. Anche perché c'è l'idea che il futuro sia già in casa con Plizzari e non sia possibile trovare sul mercato uno comparabile a Donnarumma. Quindi sarà un'estate caldissima per Raiola, seppur con il caso Ibra ci sia già un inverno discretamente tiepido (per usare un eufemismo).
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