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LIVE TMW - Cagliari, Maran: "Siamo sesti, questa è la nostra dimensione"
Alla vigilia di Brescia-Cagliari il tecnico rossoblù Rolando Maran presenterà la gara dalla sala stampa del centro sportivo di Asseminello: l'inizio è previsto per le 12.30.
12.30 – Qualche minuto di ritardo sull'inizio della conferenza stampa.
12.35 – Inizia la conferenza stampa.
Quanto è complicato gestire un momento difficile come questo?
"I momenti così arrivano, diciamo che anche il calendario non ci è stato favorevole, ma quando li superi ne esci ancora più forte. Abbiamo pagato dazio, forse anche troppo, ma solo un mese fa giocavamo con la Lazio e abbiamo fatto una gara straordinaria. Dobbiamo essere convinti di fare bene".
Quale di queste partite rigiocherebbe?
"Tutte, assolutamente. Abbiamo sfidato le prime tre in classifica, sono partite tutte particolari e hanno fatto storia a sé. Dovendo scegliere, probabilmente sceglierei quella con la Lazio, perché abbiamo patito particolarmente questa sconfitta a livello mentale. Qualche scoria è rimasta purtroppo, e lo si è visto nella facilità con cui abbiamo regalato i gol ad avversari che non ne avevano bisogno".
Brescia-Cagliari decisiva per il futuro di Maran?
"Ma no, credo sia decisiva per il Cagliari: perché dobbiamo ripartire assolutamente, conta la squadra, non Maran. Dobbiamo andare alla ricerca di una ripartenza, ma basta davvero poco per far ripartire la marcia".
Chi mancherà domani?
"Mancheranno Mattiello, Castro, Cacciatore, Ceppitelli, Pavoletti, Ragatzu. Lucas non è riuscito ad allenarsi con continuità, quindi domani non verrà con noi".
Il Cagliari ha dato l'impressione di essere un po' stanco: il mercato cambierà qualcosa?
"Credo che dovremo cercare di riprenderci e riproporre il ritmo dell'andata, in meno di un mese non possiamo pensare di aver perso il nostro DNA".
Torna Cragno: qual è il suo livello?
"Sta riprendendo gradualmente, sta sommando minuti anche nelle partitelle e certamente ritroverà la condizione migliore soltanto giocando".
C'è qualche malumore in spogliatoio, qualcuno che ha chiesto di andare via?
"A me nessuno ha chiesto nulla, ma se anche fosse non dovrebbero parlare con me ma con la società".
Sei sconfitte finora: se la sorte avesse fatto spalmare questi ko durante tutta la stagione, sarebbe diverso anche il parere sul rendimento.
"Questo è innegabile, il calendario non ci ha aiutato e non bisogna cercare alibi: abbiamo infilato 13 partite utili consecutive, ma bisogna capire che questa è la nostra dimensione, non certo ambire alle prime tre posizioni".
Quali sono gli auspici per il mese di mercato?
"Auspico di ritrovare domani la mia squadra, questo è senza dubbio quello che mi interessa".
La difesa non è più ermetica come un tempo, il centrocampo fa meno filtro e l'attacco non segna come prima. Da dove si riparte?
"Sicuramente aver preso gol sciocchi ha fatto perdere un po' di certezze, così come è vero che se non riusciamo a sporcare qualche pallone in più poi aumentano le possibilità di soffrire. Bisogna ripartire, sapendo qual è la nostra identità e che siamo noi a essere padroni del nostro futuro".
Come si affronta il cambiamento di umore della tifoseria, visto il momento non così positivo?
"Probabilmente il nostro rendimento e i nostri risultati hanno creato qualche aspettativa eccessiva nell'ambiente, ma ci può stare. Per noi l'amore dei nostri tifosi è tutto, ma dobbiamo ritrovare la spensieratezza e la serenità che avevamo prima".
12.55 – Termina la conferenza stampa.
12.30 – Qualche minuto di ritardo sull'inizio della conferenza stampa.
12.35 – Inizia la conferenza stampa.
Quanto è complicato gestire un momento difficile come questo?
"I momenti così arrivano, diciamo che anche il calendario non ci è stato favorevole, ma quando li superi ne esci ancora più forte. Abbiamo pagato dazio, forse anche troppo, ma solo un mese fa giocavamo con la Lazio e abbiamo fatto una gara straordinaria. Dobbiamo essere convinti di fare bene".
Quale di queste partite rigiocherebbe?
"Tutte, assolutamente. Abbiamo sfidato le prime tre in classifica, sono partite tutte particolari e hanno fatto storia a sé. Dovendo scegliere, probabilmente sceglierei quella con la Lazio, perché abbiamo patito particolarmente questa sconfitta a livello mentale. Qualche scoria è rimasta purtroppo, e lo si è visto nella facilità con cui abbiamo regalato i gol ad avversari che non ne avevano bisogno".
Brescia-Cagliari decisiva per il futuro di Maran?
"Ma no, credo sia decisiva per il Cagliari: perché dobbiamo ripartire assolutamente, conta la squadra, non Maran. Dobbiamo andare alla ricerca di una ripartenza, ma basta davvero poco per far ripartire la marcia".
Chi mancherà domani?
"Mancheranno Mattiello, Castro, Cacciatore, Ceppitelli, Pavoletti, Ragatzu. Lucas non è riuscito ad allenarsi con continuità, quindi domani non verrà con noi".
Il Cagliari ha dato l'impressione di essere un po' stanco: il mercato cambierà qualcosa?
"Credo che dovremo cercare di riprenderci e riproporre il ritmo dell'andata, in meno di un mese non possiamo pensare di aver perso il nostro DNA".
Torna Cragno: qual è il suo livello?
"Sta riprendendo gradualmente, sta sommando minuti anche nelle partitelle e certamente ritroverà la condizione migliore soltanto giocando".
C'è qualche malumore in spogliatoio, qualcuno che ha chiesto di andare via?
"A me nessuno ha chiesto nulla, ma se anche fosse non dovrebbero parlare con me ma con la società".
Sei sconfitte finora: se la sorte avesse fatto spalmare questi ko durante tutta la stagione, sarebbe diverso anche il parere sul rendimento.
"Questo è innegabile, il calendario non ci ha aiutato e non bisogna cercare alibi: abbiamo infilato 13 partite utili consecutive, ma bisogna capire che questa è la nostra dimensione, non certo ambire alle prime tre posizioni".
Quali sono gli auspici per il mese di mercato?
"Auspico di ritrovare domani la mia squadra, questo è senza dubbio quello che mi interessa".
La difesa non è più ermetica come un tempo, il centrocampo fa meno filtro e l'attacco non segna come prima. Da dove si riparte?
"Sicuramente aver preso gol sciocchi ha fatto perdere un po' di certezze, così come è vero che se non riusciamo a sporcare qualche pallone in più poi aumentano le possibilità di soffrire. Bisogna ripartire, sapendo qual è la nostra identità e che siamo noi a essere padroni del nostro futuro".
Come si affronta il cambiamento di umore della tifoseria, visto il momento non così positivo?
"Probabilmente il nostro rendimento e i nostri risultati hanno creato qualche aspettativa eccessiva nell'ambiente, ma ci può stare. Per noi l'amore dei nostri tifosi è tutto, ma dobbiamo ritrovare la spensieratezza e la serenità che avevamo prima".
12.55 – Termina la conferenza stampa.
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