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...con Cesare Prandelli
“Ritorno del calcio segnale di ripresa, ora torni anche il calcetto. Fiorentina, gioca per Iachini: tifo per la sua permanenza. Genoa e Lecce, niente alibi. Euro2021, Italia più matura”
“Fino a poco tempo fa sui giornali leggevamo numeri poco piacevoli, oggi si torna a parlare di calcio. È difficile ma è un segnale che questa Nazione vuole riprendersi”. Così a TuttoMercatoWeb l’ex ct della Nazionale, l’anno scorso al Genoa, Cesare Prandelli.
Com’è stata fin qui la ripresa, mister?
“Ci sono state e ci saranno molte sorprese. Giocare senza pubblico è complicato, non c’è più il fattore campo e si vede. Qualcuno ha una buona condizione, altre fanno fatica”.
Atalanta-Lazio è stata una partita particolare.
“Nel primo tempo era la solita Lazio. Nella ripresa ha avuto qualche problema fisico. L’Atalanta ha qualcosa in più. Ma per lo Scudetto i giochi non sono ancora fatti”.
Domani c’è Lazio-Fiorentina...
“La Lazio ha venti minuti di autonomia in più. La Fiorentina però in queste partite deve giocare anche per l’allenatore”.
Iachini è stato messo in discussione e da subito l’impressione è stata quella del traghettatore.
“Forse c’è stato qualche errore di comunicazione. Io tifo Iachini, spero che venga riconfermato anche per la prossima stagione”.
Salvezza: Genoa o Lecce?
“Prima dello stop del campionato avevano fatto risultati importanti giocando anche un buon calcio. Ma se stai fermo tre mesi nessuno può dire cosa accadrà. Entrambe sono state penalizzate dalla sosta. Comunque non bisogna trovare alibi”.
Mister, credeva nella ripresa?
“Ero molto scettico, negativo. Poi strada facendo ci sono state le aperture, è stato trovato un protocollo che garantisce la salute dei calciatori. Ma uno sport senza pubblico è complicato da vedere. È stato comunque giusto ricominciare. Quando l’arbitro fischia l’inizio ti da la possibilità di non pensare agli altri problemi e di sognare: il calcio è passione. Partita dopo partita magari cercheremo di ritrovare la normalità”.
E c’è chi chiede a gran voce il calcetto...
“Il calcio ha un protocollo rigido con tanti tamponi e controlli. Hanno ripreso non solo per una questione economica. Credo possa ricominciare anche il calcetto, basta essere attenti sotto tutti i punti di vista”.
Aspetta il prossimo anno per tornare in pista?
“Se uno pensasse di cambiare allenatore adesso non avrebbe logica...”.
Il prossimo sarà l’anno degli Europei. L’Italia arriverà con più esperienza.
“La squadra stava giocando bene, aveva trovato equilibrio e senso di appartenenza. Un anno potrebbe essere un aiuto in più per una squadra giovane ma competitiva. Potremo arrivare più maturi”.
Com’è stata fin qui la ripresa, mister?
“Ci sono state e ci saranno molte sorprese. Giocare senza pubblico è complicato, non c’è più il fattore campo e si vede. Qualcuno ha una buona condizione, altre fanno fatica”.
Atalanta-Lazio è stata una partita particolare.
“Nel primo tempo era la solita Lazio. Nella ripresa ha avuto qualche problema fisico. L’Atalanta ha qualcosa in più. Ma per lo Scudetto i giochi non sono ancora fatti”.
Domani c’è Lazio-Fiorentina...
“La Lazio ha venti minuti di autonomia in più. La Fiorentina però in queste partite deve giocare anche per l’allenatore”.
Iachini è stato messo in discussione e da subito l’impressione è stata quella del traghettatore.
“Forse c’è stato qualche errore di comunicazione. Io tifo Iachini, spero che venga riconfermato anche per la prossima stagione”.
Salvezza: Genoa o Lecce?
“Prima dello stop del campionato avevano fatto risultati importanti giocando anche un buon calcio. Ma se stai fermo tre mesi nessuno può dire cosa accadrà. Entrambe sono state penalizzate dalla sosta. Comunque non bisogna trovare alibi”.
Mister, credeva nella ripresa?
“Ero molto scettico, negativo. Poi strada facendo ci sono state le aperture, è stato trovato un protocollo che garantisce la salute dei calciatori. Ma uno sport senza pubblico è complicato da vedere. È stato comunque giusto ricominciare. Quando l’arbitro fischia l’inizio ti da la possibilità di non pensare agli altri problemi e di sognare: il calcio è passione. Partita dopo partita magari cercheremo di ritrovare la normalità”.
E c’è chi chiede a gran voce il calcetto...
“Il calcio ha un protocollo rigido con tanti tamponi e controlli. Hanno ripreso non solo per una questione economica. Credo possa ricominciare anche il calcetto, basta essere attenti sotto tutti i punti di vista”.
Aspetta il prossimo anno per tornare in pista?
“Se uno pensasse di cambiare allenatore adesso non avrebbe logica...”.
Il prossimo sarà l’anno degli Europei. L’Italia arriverà con più esperienza.
“La squadra stava giocando bene, aveva trovato equilibrio e senso di appartenenza. Un anno potrebbe essere un aiuto in più per una squadra giovane ma competitiva. Potremo arrivare più maturi”.
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